di Marco Martone
Un film già visto. Il Napoli gioca bene, domina per lunghi tratti della partita, illude con un rigore sbagliato e con il gol capolavoro di Callejon. Poi due errori difensivi e l’Atletico, che ha giocato una gara tutt’altro che amichevole, fatta di falli e scorrettezze varie, porta a casa una vittoria che non avrebbe meritato.
Il grande limite del Napoli, che impedisce alla squadra di Sarri di diventare veramente da scudetto, è emerso nei novanta minuti di Monaco, che gli azzurri (in maglia gialla) hanno giocato con grande personalità e carattere ma che alla fine non ha portato al risultato voluto. Nella finale del trofeo Opel ci vanno dunque i madrileni di Simeone, meno spettacolari ma molto più pragmatici di un Napoli che farà bene a interrogarsi sulla necessità di andare a trovare, sul mercato, almeno un altro difensore e un portiere che possa, se non sostituire, almeno pungolare il pur bravo Reina, autore di una gran bella parata nel primo tempo ma non esente da colpe sul tocco maldestro di Torres che ha portato al momentaneo pareggio dell’Atletico Madrid.
La partita servirà, come le altre che attendono il Napoli, per affrontare nel migliore dei modi il turno di preliminare, che attende gli azzurri a Ferragosto. Gara fondamentale per il morale e per il prosieguo della stagione.
A Monaco il Napoli ha utilizzato praticamente quasi tutta la rosa. I cambi nella ripresa, forse eccessivi, visto che sull’1-0 si poteva anche puntare alla prestigiosa finale, evitando di stravolgere l’intera formazione titolare, hanno condizionato pesantemente la prestazione dei ragazzi di Sarri, che dopo il gol di Torres non sono stati più in grado di rendersi pericolosi.
Bene comunque Chiriches e Ghoulam nel primo tempo, fuori dal gioco Milik rigore sbagliato a parte. Resta la preoccupazione per le condizioni di Ounas, uscito dal campo per il brutto fallo di Goudin giustamente espulso e fischiato dall’intero stadio.