I miei primi 12 anni nel Napoli. Ecco il libro di Hamsik

Marek alla conferenza di presentazione della sua autobiografia "Marekiaro"

SSCNapoli.it– “Il mio libro è anche un omaggio verso Napoli, una città che mi ama e che mi ha amato sin dal primo giorno“. Si chiama “Marekiaro” il libro autobiografico che Marek Hamsik ha presentato nella sala conferenze di Castelvolturno. Al fianco del capitano azzurro il Direttore Generale Mondadori Electa, Stefano Peccatori.

“Sin da quando sono arrivato in questa città – ha detto Marek – ho respirato una passione unica ed un clima speciale. Se sono qui dopo 12 anni c’è un motivo. Avere l’affetto che mi ha regalato Napoli non capita a tutti e per me è un orgoglio indossare ancora questa maglia”.

“In questo libro mi sono aperto soprattutto ai tifosi e chi lo leggerà scoprirà qualcosa in più della mia vita. In questi anni si è detto e scritto tanto su di me, adesso l’ho fatto io per raccontarmi alle persone che mi vogliono bene”.

Quali sono stati i 3 momenti più belli sportivamente in questi 12 anni?

“Il primo sicuramente l’arrivo al Napoli con oltre mille tifosi che mi acclamavano. Lì ho capito subito come si viveva il calcio in questa città. Il secondo è la vittoria della prima Coppa Italia con la gente che ci ha aspettato la notte invadendo le strade. Il terzo è aver superato il record di gol di Maradona”.

I 3 gol che ricordi con maggiore emozione?

“Il più bello credo sia al Milan al San Paolo nel mio primo anno. Il più importante quello alla Juve nella finale di Coppa Italia all’Olimpico. Il più emozinante il primo in Champions nell’urlo del San Paolo”.

Ti senti un esempio per i giovani?

Penso che tutti i calciatori debbano avere la responsabilità di essere degli esempi perchè ci guardano milioni di occhi. Io cerco sempre di comprortarmi in maniera corretta perchè essere un idolo significa anche educare i giovani”.

Non sono mancate domande anche sull’aspetto strettamente tecnico.

Sabato arriva la Fiorentina, il ricordo dell’ultima gara a Firenze è ancora amarissimo:

“Sì, credo sia stato uno dei momenti più brutti della mia carriera. Credavamo allo scudetto e purtroppo lì il sogno è sfumato. Ci è crollato il mondo addosso quel giorno. Ma adesso dobbiamo guardare avanti e cercare di dare il massimo non solo sabato ma sempre perchè avremo una stagione ricca di impegni”.

Come ti stai trovando a giocare centrale di centrocampo?

“L’inserimento nel ruolo sta procedendo bene, ma sapevo che avrei giocato lì perchè Ancelotti me lo disse sin dalla prima telefonata che mi fece. Ci sto lavorando molto e spero di fare sempre più progressi”

Come ti spieghi l’approccio non felice in queste prime 3 partite? 

“Purtroppo è una questione sulla quale dobbiamo riflettere e lavorare. Abbiamo preso sempre gol nel primo tempo e non va bene cominciare così. Dobbiamo cambiare atteggiamento sin dalla prossima gara”.

Hai pensato di scrivere un libro con Ancelotti, visto che anche lui ne ha pubblicati?

“Beh me lo auguro. Magari per raccontare qualcosa di bello. Il libro del mister l’ho comprato e lo sto finendo di leggere”.

Come immagini il tuo futuro?

“Vorrei giocare a calcio ancora qualche anno e poi magari occuparmi della mia scuola calcio che ho in Slovacchia”.