Il Napoli continua a volare e lo fa sulle ali di un giocatore straordinario, autore di un gol pazzesco, una prestazione da 8 in pagella, condita da due pali e almeno altre due occasioni clamorose sbagliate di poco. Un vero trascinatore, un uomo squadra. La vittoria di Verona, contro la “bestia nera” Chievo, porta un nome e un cognome, Gonzalo Higuain. Il Pipita ha trasformato in oro colato la prestazione di tutta una squadra, che non butta un pallone, gioca sempre, anche a rischio di subire qualche ripartenza avversaria. Merito di Sarri che sta impartendo al gruppo il suo credo calcistico, fatto di sacrificio ma anche di geometrie, pressing e idee innovative. La gara del Bentegodi non era facile e le tante occasioni sbagliate, soprattutto nel primo tempo, per sfortuna (due pali) e anche per errori sottomisura, Insigne su tutti, hanno contribuito a rendere la serata particolarmente impegnativa. Il Chievo, in effetti, a differenza di altre “piccole”, vedi il Carpi, non ha fatto solo ostruzionismo, lasciando spazi agli azzurri che avrebbero potuto segnare almeno quattro reti. Un peccato, perché poi nel finale ci poteva scappare anche la beffa, con un fallo di mano di Higuain che un altro arbitro avrebbe anche potuto fischiare. Alla fine però il Napoli ha strameritato i tre punti, che ora proiettano la squadra nel gruppo delle inseguitrici alla Roma capolista. Con buona pace di chi prevedeva sfaceli e disastri.
Marco Martone