Un gol alla Maradona! Mertens incanta il San Paolo e infilza quattro volte il Toro, finisce 5-3

Il belga è un demonio e trascina il Napoli alla vittoria. Troppi gli errori difensivi

di Marco Martone

Mertens fa il fenomeno, gli azzurri giocano un primo tempo da favola e alla fine vincono di goleada (5-3), nonostante tre disattenzioni difensive che complicano una partita stravinta per tre volte e per tre volte rimessa clamorosamente in discussione. Una domenica strepitosa per il Napoli, che supera il Milan e si mette a un punto dalla Roma, al terzo posto in classifica. La squadra di Sarri ha giocato 45 minuti perfetti, da padrona assoluta del campo, sciorinando giocate d’alta scuola e polverizzando un avversario che pure aveva spaventato e non poco, la Juventus nel derby della Mole della scorsa settimana.

Come accaduto contro l’Inter i partenopei avevano chiuso il discorso in pochi minuti, andando in rete con uno scatenato Mertens, prima da azione di calcio d’angolo, ben gestita da Ghoulam e Callejon, poi con il primo rigore della stagione, assegnato per fallo sul belga e trasformato dallo stesso “falso nove”, poi con la terza rete del funambolo con il 14 sulle spalle, che ha ribattuto in rete una bordata di Callejon  ben deviata da Heart.

Gara conclusa a quel punto, con il Napoli più volte vicino al 4-0. Nella ripresa, invece, il calo d’attenzione che ha dato il via ai fuochi d’artificio. Errori in serie da parte di Albiol, Hysaj, Callejon (che regalo quel rigore!) ma soprattutto di Reina, approssimativo nei rinvii e gravemente colpevole in occasione del secondo gol granata. E meno male che, tra un regalo e l’altro al Torino, ci ha sempre messo lo zampino quel demonio di Mertenz, autore di un altro gol capolavoro, con tanto di cucchiaio alla Dieguito e artefice dell’azione che ha portato al gol del 4-1 firmata da Chiriches.

Alla fine della partita Sarri si è giustamente arrabbiato, perché una gara del genere, dominata nel primo tempo, andava gestita con maggiore personalità nel corso della ripresa. I numeri comunque sono tutti dalla parte del tecnico che ha modellato una squadra che sa dare spettacolo e che, al netto di una crescita ancora non completa, rappresenta il meglio che il calcio italiano sta esprimendo in questo periodo. Nell’attesa di Pavoletti, che dovrà faticare non poco per inserirsi in questo gruppo.