di Marco Martone
Le chiacchiere stanno a zero. Il Napoli si fa burla delle critiche eccessive di questi giorni e torna a volare andando a vincere su un campo mai facile come quello del Torino. Azzurri perfetti nel primo tempo, quando hanno dato ai granata una lezione di calcio. Tre gol, almeno altre due occasioni da rete, mai un tiro subito da Reina, un possesso palla costante e una personalità disarmante. Una ripresa in controllo quasi totale, nel corso della quale hanno concesso ai padroni di casa un paio di tiri in porta, tra i quali quello del gol di Belotti (male Reina e Albiol nella circostanza) e sfiorato ripetutamente la rete del 4-1, con Mertens, Hamsik, Allan e Insigne, entrato nel finale. Il Toro ha pagato anche alcune scelte di Mihailovic, che ha schierato a centrocampo un impalpabile Valdifiori, rinunciando a Lijaic, entrato nella ripresa e poi uscito nel finale per problemi muscolari.
Il Napoli la pratica l’ha archiviata in poco più di mezz’ora, con le reti di Koulibaly, Zielinski e Hamsik, che raggiunge così Diego Maradona a 115 reti in maglia azzurra e si toglie un bel peso dallo stomaco. Il capitano, rete a parte, ha anche giocato una signora partita entrando spesso nel vivo del gioco e mostrando una continuità di rendimento che sembrava perduta. Ritrovato Marek adesso Sarri aspetta la rinascita di Mertens, almeno sotto il profilo realizzativo. Il belga ha disputato una gara tutto sommato positiva, condita con un assist e alcune giocate importanti ma sotto rete è ancora troppo impreciso, salta difficilmente l’uomo e sembra mancargli la freddezza cinica di inizio stagione. Passerà!
Con il successo sul Torino e la concomitante sconfitta dell’Inter, in casa con l’Udinese, i partenopei tornano in testa alla classifica. Un dato poco rilevante a questo punto della stagione ma estremamente importante dal punto di vista mentale, in considerazione dei dubbi e le perplessità che le ultime prestazioni della squadra avevano sollevato.
