Marco Martone
Il vero Napoli, quello di coppa, quello delle sfide impossibili, che non si tira indietro di fronte alle difficoltà e che è capace di soffrire e vincere anche contro le grandi. Quella vista a Milano contro l’Inter, in semifinale di Coppa Italia, è stata una squadra pragmatica, ben messa in campo, con carattere e cattiveria agonistica ma anche con intelligenza tattica. Gli azzurri hanno vinto non concedendo quasi nulla ai loro avversari, che soltanto nel finale hanno provato a fare danni dalle parti di un attento Ospina. Era stato proprio il Napoli, invece, ad andare vicino al gol in almeno due occasioni, con Mertens e Zielinski (dubbio fallo di mani in area nerazzurra), prima del bellissimo tiro a giro di Fabian, che ha battuto l’incolpevole Padelli.
Il risultato non garantisce il passaggio del turno e l’accesso alla finale ma certo un bel vantaggio lo ha dato alla squadra di Gattuso, che adesso al San Paolo, il 5 marzo, potrà giocare per due risultati su tre. Gattuso ha schierato una formazione inedita e coraggiosa, tenendo fuori Allan e Insigne, non al meglio della condizione e Koulibaly, apparso in difficoltà contro il Lecce. In attacco spazio a Mertens, con Milik in panchina. La sorpresa più grande, forse, l’impiego di Elmas come vice-Insigne. Alla fine sarà tra i migliori in campo.
La partita non è stata spettacolare e non ha vissuto di grandi emozioni. Il Napoli l’ha vinta perché ha saputo contenere l’attacco fisico e potente dell’Inter, con una difesa attenta e un centrocampo più compatto. Una vittoria che fa anche arrabbiare i tifosi, perché un Napoli così in campionato di partite ne avrebbe perse davvero poche. E allora, testa al Cagliari, sfida che vale una finale, in chiave Europa League, nuovo realistico obiettivo da raggiungere dopo aver preso coscienza che la Champions è troppo lontana.
