Bravo Napoli! La Champions è a un passo

Azzurri secondi a 90 minuti dalla fine del campionato. Ora lo scoglio Frosinone

di Marco Martone

Il Napoli mata il toro, assente nel primo tempo ma coriaceo e combattivo nella ripresa e grazie alle due stoccate di Higuain e Callejon e mette le mani sulla Champions diretta a discapito della Roma, la cui rincorsa affannosa, condita dalle magie di Totti, non è bastata, evidentemente, per scalzare dalla piazza d’onore la squadra di mister Sarri. Contro i granata gli azzurri hanno disputato un primo tempo quasi perfetto, non consentendo mai agli avversari di mettere il naso fuori dalla propria metà campo, fatta eccezione per la rete di Belotti, giustamente annullata per fuorigioco. Quarantacinque minuti di predominio assoluto per gli uomini di Sarri, capaci di segnare due reti, di colpire un palo e di creare almeno altre quattro occasioni da gol clamorose. Gara da incorniciare, con interpreti sempre sopra le righe, Higuain su tutti ma anche Hamsik, Callejon e un Albiol in grande spolvero. Nella ripresa il solito calo di attenzione e forse anche un po’ fisico, che ha consentito al Torino di spostare in avanti il  baricentro, fino a trovare la rocambolesca rete di Perez, con un tiro sbagliato che ha ingannato un disattento Reina, con una strana traiettoria. Nell’occasione anche l’atteggiamento di Insigne, in copertura, non ha convinto appieno. Il gol dei padroni di casa ha trasformato il finale di gara in una sofferenza, anche se il Napoli non ha mai rischiato sul serio di subire la rete del pareggio, che sarebbe stato del resto ampiamente immeritato. Resta da chiedersi perché la squadra non abbia per tutti i 90 minuti la capacità di gestire gare, che andrebbero chiuse prima e che invece tornano in discussione, anche per errori individuali. Adesso il Napoli deve percorrere l’ultimo chilometro, prima di poter brindare a un risultato straordinario e ampiamente imprevedibile a inizio stagione. Il Frosinone retrocesso, in tal senso non può e non deve far paura, ma guai a prendere la gara sotto gamba, perché la storia del calcio è fatta anche di grandi sorprese e come diceva il buon Trapattoni… “non dire gatto…”.