“Furbetti del cartellino” all’opera

Trovare lavoro oggigiorno è non solo complicato, ma praticamente quasi impossibile. Famiglie devastate dalla crisi vanno a incrementare una folta schiera di indigenti, indigenti che, a quanto pare, sono trasparenti agli occhi delle statistiche, per le quali sembra che vada sempre tutto bene. Eppure sono in tanti che vanno alla ricerca di finanziamenti, come prestito 1000 euro, anche di piccole somme quindi, giusto per far fronte alla situazione d’emergenza, come il pagamento di una qualche utenza o di una mensilità dell’affitto, del mutuo o le rate dei prestiti. 

E a fronte di chi tanto cerca di poter mettere fine a una tale situazione di disagio c’è anche chi il proprio posto di lavoro non se lo tiene per niente stretto. Sono tutti quelli che vengono chiamati “furbi del cartellino” di cui tanto si parla ora, ma che in realtà sono sempre esistiti. Sono appunto quei furbetti che fanno strisciare il proprio badge ai colleghi, o che si recano presso il posto di lavoro e lo strisciano loro stessi per poi andare via e fare i propri comodi in giro per la città, anche con una certa sfrontatezza, ignorando la possibilità di essere visti, o per lo meno non curandosene per nulla.

C’è chi da anni utilizza questa tecnica, ma sarebbe più opportuno chiamarla col suo nome, truffa, per intascare mensilmente lo stipendio, ma senza averlo realmente guadagnato. Ebbene, non è forse questo uno schiaffo a chi invece il lavoro se lo terrebbe caro e non mancherebbe nemmeno a un’ora di lavoro? C’è chi ha così bisogno di lavorare che si offre per paghe misere e orari massacranti. Davanti a tutte queste persone le coscienze dovrebbero per lo meno prudere un po’ e indurre a una riflessione, qualora si abbia una coscienza, ovviamente.

Fortunatamente non sempre tutte le ciambelle riescono col buco e a qualcuno va male. Ne sanno qualcosa gli impiegati Inps di un paese della provincia di Napoli che sono stati scoperti a timbrare il cartellino per poi dileguarsi abbandonando il posto di lavoro. Scoperti, gli impiegati sono stati raggiunti da misure cautelari. Ora dovranno rispondere dell’ipotesi di reato di false attestazioni o certificazioni nell’utilizzo del badge. Tutto questo mentre il Governo sta per varare provvedimenti ancora più severi per queste “furbate”.