Una porta Street art aperta sulla cultura

Un’idea di Ciro Cacciola, responsabile dei progetti speciali di Graus Edizioni

E’ la porta di una casa editrice, ma è anche una porta che si apre alla città, alla conoscenza, alla cultura, all’accoglienza. E questa porta di ingresso della Graus Edizioni, situata nel cuore del centro antico di Napoli, pulsante di mille richiami e di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo è diventata la protagonista del progetto di Street Art & Scrittura “OnDaRoad”. Un’idea di Ciro Cacciola, responsabile dei progetti speciali di Graus Edizioni quella di trasformare il “portoncino” in una tela, uno spazio bianco ufficialmente a disposizione della Street Art, sul quale ciascun artista, per un mese o poco più, potesse collocare la sua “opera”, in dialogo con tutta la storia, l’architettura, l’arte, l’umanità e il patrimonio antropologico della antica e sempre modernissima Neapolis.

In Vico Seminario dei Nobili, a due passi dal Complesso di San Domenico Maggiore e dalla Cappella di San Severo, ha preso vita così il progetto “On Da Road”, in chiaro riferimento al capolavoro di Jack Kerouac e in omaggio alla cultura di strada, alla Street Culture, ai movimenti underground. Primo artista invitato oltre che da Cacciola da Sergio Antonuccio, fotografo da sempre attento al mondo “Urban”, a lasciare il suo segno sulla porta è Unplatonic.

Tra i tanti intervenuti al vernissage l’artista Lello Esposito, gli scrittori Generoso di Biase, Lino Zaccaria, Eugenio Alaio, Luigi Fiumara, Ettore Sannino, Giuseppe Perrotta, Alessandro Capuozzo, Adriano Rubino, tutto lo staff della casa editrice ed una serie di addetti ai lavori (rigorosamente in anonimato) e ancora Tina Lepre, Nicky Chianese, Monica Rispoli, Tonia Canta, Mariagrazia Ferraiuolo, Cesare Cilvini e l’archeologa Camilla Cittadini.

Il progetto di Unplatonic, la cui identità non è rivelata come di regola secondo i canoni della Street Art, nasce a Napoli nel gennaio 2021. Unplatonic si basa sulle manifestazioni d’amore nelle più svariate sfumature, soprattutto in quelle più concrete, non platoniche come appunto il nome del progetto indica. Illustrando soggetti pop, personaggi contemporanei e cartoni animati, da Dante alla Regina Elisabetta, con le sue opere intende centrare l’attenzione del viandante sul messaggio. Così MAKE LOVE, “fai l’amore”, nella forma più imperativa possibile, diventa l’urlo che l‘artista vorrebbe far cadere a pioggia su tutti, nella maniera in cui ciascuno preferisce, che sia la più trasgressiva o, viceversa, la più romantica. Non a caso il progetto sboccia in questo periodo storico, segnato più che mai da tensioni, intolleranze e talvolta odi veri e propri. “Con MAKE LOVE – dice l’artista – indico quella che per me è la via d’uscita dal malessere che pervade questo momento storico”.