“Preferisco le stelle”, una fiaba moderna tra amore, amicizia e pregiudizi

A Casoria la presentazione del secondo romanzo di Sebastiano Seneca (Ed. Turisa)

16 dicembre 201618 dicembre 2016 scrivonapoli.it

di Eleonora Belfiore

Si è svolta nella sala conferenze dell’Istituto Maria Cristina Brando di Casoria la presentazione del libro “Preferisco le stelle”, scritto con grande sensibilità ed ingegno da Sebastiano Seneca, giovane autore partenopeo, autore di opere originali e mai scontate. Il romanzo, edito dalla Turisa Editrice, una realtà letteraria che si sta sempre di più affermando nel difficile territorio campano, esalta i valori immortali dell’amore e dell’amicizia e ci ricorda l’ineluttabilità del destino, spesso crudele e beffardo.

L’opera mostra un frammento della vita di un uomo, apparentemente come tanti, ma che cela dentro di sé il cuore del vero eroe: Modesto Casagrande, questo il nome del protagonista, è un articolista e disegnatore di vignette precario. Modesto è un ragazzo sensibile ed intelligente, un inguaribile sognatore. Con rapide pennellate, Sebastiano Seneca delinea così una fiaba d’altri tempi, un testo ricco di suggestioni dove, tuttavia, non mancano riferimenti all’attualità ed al dramma di una generazione disillusa e tradita.

All’incontro sono intervenuti: la psicologa Letizia Servillo, la docente Rosaria Petrelli, il direttore della testata Casoria Due, Nando Troise, moderati dal giornalista Marco Martone, direttore della testata on line “ScrivoNapoli”. L’attore J.Diego Sommaripa ha letto alcuni tra i più emblematici brani del libro.

Durante la conferenza, l’autore ha più volte ribadito l’importanza dei sogni ed ha spinto i giovani ad andare avanti malgrado le odierne difficoltà.

L’incontro è stato impreziosito dalle note del Maestro Vincenzo Sorrentino, musicista di grande talento, reduce dal successo della nota trasmissione televisiva “tra Sogno e Realtà” ed autore di un’eclettica autobiografia, “Un miracolo di note”, che verrà presentata proprio dalla Turisa Editrice il prossimo 21 dicembre presso il “Salotto Gelosia” di Casoria.

Nestore, la coppa della discordia

Giacomo Pascale (sindaco di Lacco Ameno)

E’ inaccettabile quanto è appena capitato al Museo archeologico di Pithecusae, a Lacco Ameno, e all’intera comunità dell’isola d’Ischia.Oggi, in tarda mattinata, è accaduto un fatto gravissimo: la Coppa di Nestore, gioiello d’arte e archeologia di inestimabile valore, oltre che fiore all’occhiello dell’intero patrimonio del Museo di Pithecusae, ci è stata letteralmente sottratta per 20 giorni (così ci è stato detto verbalmente).
Senza alcun tipo di preavviso, senza una ragione scientifica discussa o ragionata con l’ente locale all’interno di una fisiologica e corretta dialettica amministrativa e istituzionale, senza considerazione alcuna sugli effetti turistici in uno dei periodi (i ponti) in cui il polo museale registra da sempre numeri altissimi di visitatori.

L’Amministrazione di Lacco Ameno, questa Amministrazione, sotto il mio assessorato, per la prima volta dopo diversi anni, ha deciso di investire in maniera continua e ingente sulla cultura e sulla valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Per noi è del tutto inaccettabile che senza alcun tipo di confronto con l’Amministrazione e quindi con la Cittadinanza, la Soprintendenza abbia deciso di mandare i suoi tecnici e il servizio di trasporto a prelevare la Coppa per portarla ad una mostra a Baia. Un bene archeologico, come qualsiasi opera d’arte, non può essere trattato come fosse un pacco postale, su decisione estemporanea di un Ministro o di un Sovrintendente!!!
Un comportamento istituzionale arrogante e predatorio che priva, all’inizio della stagione turistica, del gioiello più prestigioso (e noto) del Museo archeologico di Pithecusae.
Un ospite che voglia visitare il Museo, ammirare il suo patrimonio artistico, che ha già prenotato un appuntamento per una visita guidata, lo troverà desolatamente privo del suo reperto più importante. Di quel simbolo della nostra cultura, della nostra storia e dell’identità del territorio che chiunque s’aspetterebbe di trovare negli spazi espositivi di Villa Arbusto.
Una testimonianza di eccezionale valore artistico e turistico riprodotto su migliaia di guide turistiche, dépliant pubblicitari, magazine, siti on line, che questa mattina ci è stato sottratto così, senza preavviso, comunicazione o confronto.
Siamo letteralmente esterrefatti (e indignati) da simili modalità, comportamenti e totale inosservanza di ogni regola di buon senso e fairplay politico/istituzionale.

La comunità di Lacco Ameno e gli isolani non sono gelosi della Coppa di Nestore.
O meglio, lo siamo molto, ma non abbiamo la pretesa di tenere sempre qui con noi la Coppa di Nestore.
Come è avvenuto in passato, con ben altre modalità, siamo stati orgogliosi di condividere esperienze di confronto con altre realtà, con interlocutori rispettosi del buon senso, del nostro lavoro e dei nostri sforzi, con un pubblico di appassionati di una delle evidenze archeologiche del mondo antico più cariche di forza e identità simbolica.

Ma non possiamo accettare quello che è successo oggi: la Coppa portata via, davanti agli occhi dei lavoratori del nostro Museo, da parte della Soprintendenza.
È un affronto politico, culturale, civile per tutta l’isola e chiediamo di indignarvi insieme a noi perché ciò che è accaduto è quanto di più scorretto e oltraggioso potesse accadere.

Non faremo un passo indietro, ridateci la Coppa di Nestore!

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