di Marco Martone
Brutto, bruttissimo Napoli, senza scusanti, aldilà delle motivazioni, della sfida all’Arsenal che si avvicina e del turnover eccessivo fatto da Ancelotti. Quella con l’Empoli resterà una macchia nella stagione degli azzurri, perché è soprattutto in partite come queste che una grande squadra, ambiziosa come il Napoli, dovrebbe mostrare quella mentalità vincente che fa la differenza. Una partita mai giocata dalla formazione azzurra, messa sotto dagli avversari ma soprattutto dalla propria indifferenza alla sfida. Inspiegabili le prestazioni di alcuni protagonisti, Koulibaly su tutti, apparso svogliato, impreciso, distratto e sorprendentemente lento.
Tutti al di sotto della sufficienza tranne Zielinski, autore del momentaneo pareggio e Meret, che al netto di un paio di indecisioni ha limitato i danni. L’Empoli ha potuto fare la voce grossa perché non ha trovato alcuna resistenza nella retroguardia ospite. Primo gol determinato dalla scarsa reattività di Malcuit e dalla deviazione di Zielinski, raddoppio su angolo con il più basso dell’attacco toscano (Di Lorenzo) che stacca più di tutti e batte Meret. Nel secondo tempo neanche lo straccio di un tiro in porta per il Napoli, nonostante l’ingresso in campo di Mertens. Un campanello d’allarme in vista della gara di Europa League. Prima ci sarà il Genoa e sarà un altro banco di prova.