Coppie omosessuali e diritti dei figli

C’è una fase delicata nella vita di un adolescente, la scoperta della sessualità

di Fabio de Paulis

Nessuna preclusione, anzi massima apertura alle coppie omosessuali, alle quali va il più sincero augurio possibile di veder coronato il desiderio di unione con il riconoscimento dei diritti e doveri che ne scaturiscono. Sono ovviamente persone adulte, quindi capaci di scegliere ciò che può essere più giusto per loro e anche di riuscire ad elaborare un rapporto andato male, trovando in loro stessi i mezzi e i modi per poter proseguire. Secondo il paradigma dell’amore sarebbe anche giusto che provino la gioia della genitorialità, ed è innegabile che potrebbero essere, come qualsiasi coppia innamorata, degli ottimi genitori. Ma ciò che potrebbe essere giusto per loro non lo sarebbe nei confronti dei figli adottati o nati da fecondazione eterologa, assistita, ovodonazione etc. etc., I QUALI NON POSSONO ESPRIMERE LA PROPRIA VOLONTA’. E’ questo il punto. Salvaguardare il diritto della non capacità di manifestare il proprio parere se nascere come naturalmente, antropologicamente, biologicamente accade, cioè da due genitori eterosessuali oppure diversamente. C’è una fase troppo delicata nella vita di un adolescente, che è quella della scoperta della propria sessualità. Egli si confronta naturalmente con entrambi i genitori senza subire pressioni dirette sulla scelta che poi farà e che inevitabilmente ne condizionerà, il carattere, l’umore, la vita di relazione, i sentimenti. Un ambiente familiare omosessuale non gli consentirà di poter scegliere liberamente, condizionandone inevitabilmente questa delicata esperienza di vita. Passerà tanto tempo, troppo tempo, perché possano effettivamente dichiarare se siano stati liberi di poter manifestare il proprio disagio e o quanto di buono abbiano provato durante la loro esistenza. Altrettanto naturalmente l’essere umano elabora il lutto per la perdita di un genitore naturale. Ha imparato a farlo anche a seguito della separazione dei genitori per legge, sperimentando quel dolore associandolo al vuoto, ma fa parte della storia naturale dell’essere umano, dell’esperienza di vita di ognuno. Un domani non chiederemo ai figli delle coppie omo se siano stati felici o infelici della loro esperienza di vita, ma se sia stato giusto ciò che hanno ricevuto, senza aver avuto la possibilità di poter scegliere.