Talk e social, la sfida dell’arte alla crisi da Covid

In diretta con “21 web show”, il programma live su Facebook di Gennaro De Simone

29 maggio 202029 maggio 2020 scrivonapoli.it

I canali social e le nuove tecnologie hanno stimolato la creatività nonostante il periodo di emergenza e quarantena. Dalla video didattica a distanza per gli studenti alle dirette online per professionisti e non solo, si è aperto un mondo che ha dato spazio a piccole e grandi innovazioni su web. La musica e lo spettacolo, anche se colpiti dalla crisi, hanno rappresentato il filo conduttore di video e interviste online, sostituendosi molto spesso alla tv degli studi vuoti e dei collegamenti via skype. Una bella testimonianza arriva dalla Campania e in particolare dal comune di Villanova di Battista in provincia di Avellino con il giovane artista, presentatore, animatore e cabarettista Gennaro De Simone, titolare dell’agenzia di animazione Toka Animation insieme alla moglie Olga Ciccone. Nonostante il periodo particolare e la stagione estiva che ormai rischia di saltare, Gennaro non si è fermato ed ha dato vita a “21 Web Show”, questo il nome del progetto online che vede anche la collaborazione di Mirko Iuspa, Olga Ciccone e di Andrea Roversi che cura la regia.
21WebShow è un vero e proprio intrattenimento in diretta online ai tempi del Coronavirus.
Un talk show condotto dallo stesso Gennaro De Simone con lo scopo di offrire agli utenti del web qualche ora di curiosità e svago con ospiti del mondo dello spettacolo, giornalisti, sportivi e tanti altri. Il progetto è partito su Facebook lo scorso 15 aprile ed ha riscosso subito un discreto successo di visualizzazioni e consensi.
La fase iniziale è stata caratterizzata da un appuntamento quotidiano, poi il format è stato proposto 2 volte a settimana, il martedì e il venerdì alle 21, una scelta anche ragionata considerando la fase 2 e la fuga di molti italiani verso le passeggiate all’aria aperta. Circa 100 ospiti fino ad oggi nel salottino 21WebShow ha ospitato anche personaggi del calibro dell’attore Ernesto Mahieux, Pietro De Silva, o del giornalista Gianni Balzarini, i comici di Made in Sud, o ancora personaggi dello spettacolo come Andrea Fratellini, vincitore di Italian’s Got Talent, ma anche professionisti ed esperti di diversi settori della società che hanno dato il loro contributo di pensiero e di opinione su svariati argomenti.

Nestore, la coppa della discordia

Giacomo Pascale (sindaco di Lacco Ameno)

E’ inaccettabile quanto è appena capitato al Museo archeologico di Pithecusae, a Lacco Ameno, e all’intera comunità dell’isola d’Ischia.Oggi, in tarda mattinata, è accaduto un fatto gravissimo: la Coppa di Nestore, gioiello d’arte e archeologia di inestimabile valore, oltre che fiore all’occhiello dell’intero patrimonio del Museo di Pithecusae, ci è stata letteralmente sottratta per 20 giorni (così ci è stato detto verbalmente).
Senza alcun tipo di preavviso, senza una ragione scientifica discussa o ragionata con l’ente locale all’interno di una fisiologica e corretta dialettica amministrativa e istituzionale, senza considerazione alcuna sugli effetti turistici in uno dei periodi (i ponti) in cui il polo museale registra da sempre numeri altissimi di visitatori.

L’Amministrazione di Lacco Ameno, questa Amministrazione, sotto il mio assessorato, per la prima volta dopo diversi anni, ha deciso di investire in maniera continua e ingente sulla cultura e sulla valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Per noi è del tutto inaccettabile che senza alcun tipo di confronto con l’Amministrazione e quindi con la Cittadinanza, la Soprintendenza abbia deciso di mandare i suoi tecnici e il servizio di trasporto a prelevare la Coppa per portarla ad una mostra a Baia. Un bene archeologico, come qualsiasi opera d’arte, non può essere trattato come fosse un pacco postale, su decisione estemporanea di un Ministro o di un Sovrintendente!!!
Un comportamento istituzionale arrogante e predatorio che priva, all’inizio della stagione turistica, del gioiello più prestigioso (e noto) del Museo archeologico di Pithecusae.
Un ospite che voglia visitare il Museo, ammirare il suo patrimonio artistico, che ha già prenotato un appuntamento per una visita guidata, lo troverà desolatamente privo del suo reperto più importante. Di quel simbolo della nostra cultura, della nostra storia e dell’identità del territorio che chiunque s’aspetterebbe di trovare negli spazi espositivi di Villa Arbusto.
Una testimonianza di eccezionale valore artistico e turistico riprodotto su migliaia di guide turistiche, dépliant pubblicitari, magazine, siti on line, che questa mattina ci è stato sottratto così, senza preavviso, comunicazione o confronto.
Siamo letteralmente esterrefatti (e indignati) da simili modalità, comportamenti e totale inosservanza di ogni regola di buon senso e fairplay politico/istituzionale.

La comunità di Lacco Ameno e gli isolani non sono gelosi della Coppa di Nestore.
O meglio, lo siamo molto, ma non abbiamo la pretesa di tenere sempre qui con noi la Coppa di Nestore.
Come è avvenuto in passato, con ben altre modalità, siamo stati orgogliosi di condividere esperienze di confronto con altre realtà, con interlocutori rispettosi del buon senso, del nostro lavoro e dei nostri sforzi, con un pubblico di appassionati di una delle evidenze archeologiche del mondo antico più cariche di forza e identità simbolica.

Ma non possiamo accettare quello che è successo oggi: la Coppa portata via, davanti agli occhi dei lavoratori del nostro Museo, da parte della Soprintendenza.
È un affronto politico, culturale, civile per tutta l’isola e chiediamo di indignarvi insieme a noi perché ciò che è accaduto è quanto di più scorretto e oltraggioso potesse accadere.

Non faremo un passo indietro, ridateci la Coppa di Nestore!

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