Sanremo… a Napoli, tutti davanti alla televisione per vedere “o Festivàl”

Il tour de force canoro si affaccia nelle case dei napoletani subito dopo la cena

Di Mariateresa Di Pastena

Questa sessantottesima edizione del Festival di Sanremo trova la nostra città pronta ad accoglierlo a modo suo, con il sole e la pioggia che si alternano fino a sera. Nelle ben cinque serate della kermesse musicale, la maggior parte delle famiglie si riunisce e i componenti di tutte le età si sistemano vicini vicini sul divano ad aspettare con ansia l’inizio d’ “o Festivàl” (come si dice a Napoli). Davanti alla Tv a schermo gigante e tra stuzzichini vari, tra cui non possono mancare le “chiacchiere”, tipiche del periodo carnevalesco, eccoci tutti pronti a commentare l’avvicendarsi di presentatori, cantanti ed ospiti, attesi e disattesi, e a fare pronostici sul destino delle varie canzoni e sui vincitori. Le telespettatrici, in particolare, si soffermano anche sull’abbigliamento e sulle acconciature esibite da tutti coloro che scendono la magica scalinata: alle più attente non sfugge niente, dall’abbinamento dei colori alla lunghezza delle unghie, dal colore del rossetto all’altezza dei tacchi, quando le scarpe non sono nascoste da abiti chilometrici.

Il tour de force canoro si affaccia nelle case dei napoletani subito dopo cena (si sa, qui al Sud si pranza e si cena col fuso orario!), puntuale come un orologio svizzero, anzi, come la conduttrice svizzera, Michelle Hunziker, che affianca, sul palco dell’Ariston, Claudio Baglioni, insolito direttore artistico,  ed un eclettico Pierfrancesco Favino; tutti e tre ottimi padroni di casa e spigliati ed ironici intrattenitori, che a turno declinano i nomi dei cantanti e i titoli delle canzoni, nonché i nomi degli autori e dei direttori d’orchestra (tra questi ultimi, i napoletani Beppe Vessicchio, Pino Perris ed Umberto Iervolino).

La Campania dà, infatti, come sempre, il suo prezioso contributo alla gara più attesa dell’anno, con il gruppo musicale dei Kolors, amatissimo dai più giovani e partorito dal talent ‘Amici’ di Maria De Filippi, guidato dalla voce del bravo, bello e simpatico Stash dal ciuffo ribelle.  E con una coppia inedita ed originale, quella composta dagli straordinari artisti Enzo Avitabile (“napoletanissimo” ed inimitabile) e Peppe Servillo (quest’ultimo, al timone degli Avion Travel, ha vinto nel 2000), che propone una canzone dal titolo eloquente, “Il coraggio di ogni giorno”, in cui si canta una Scampia che non fa mai notizia, vista finalmente con occhi diversi, pieni di speranza e riscatto: quella della brava gente, desiderosa di affrancare il quartiere dalle tante etichette che gli sono state attaccate addosso.

Molti temi sociali e di attualità sono, dunque, i fili conduttori dei testi: Sanremo ancora una volta cerca di veicolare messaggi importanti come quello della lotta alla violenza sulle donne (simboleggiata anche da un fiore che abbellisce gli abiti della conduttrice e non solo).

A proposito di Michelle Hunziker, la perdita di una delle sue scarpe dà vita ad una gag a tre, ma non è l’unica, perché, nel Festival della musica e delle parole, come lo ha definito lo stesso Baglioni, c’è molto spazio per l’ironia e la leggerezza, ingredienti indispensabili affinché il pubblico a casa sia invogliato a fare le ore molto piccole pur di seguirlo tutto.

Immaginiamo, però, anche un’ipotetica coppia di anziani  che del Festival si è proprio dimenticata: lui, in particolare, si sveglia nel pieno della notte, di soprassalto e accende la luce sul comodino, dopo aver coperto la lampada con un fazzoletto bianco per rendere la luce meno fastidiosa, poi guarda la sveglia: le due! Comincia a scuotere la moglie che dopo qualche lamento e reticenza apre gli occhi e gira leggermente il collo verso il marito. Lui la guarda con gli occhi sbarrati ed esclama: “Marì, ma tu è capito ca’ ci simmo scurdate e’ Sanremo!” Lei riflette e dopo qualche secondo lo tranquillizza: “Nun te preoccupa’, ruorme… l’importante è che ammo appicciato a cannéla a San Gennaro…”.