San Gennaro non fa attendere la città. Il miracolo avviene subito

Per la prima volta nel giorno di festa è stato applicato il protocollo anti-terrorismo

Alle 10.05, quando il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, ha aperto la cassaforte contenente la preziosa teca, il sangue del Santo si era già sciolto e il prodigio avvenuto. San Gennaro, questa volta, non ha fatto attendere i tanti napoletani presenti nel duomo, accorsi fin dalle prime ore del mattino, nonostante la pioggia, per assistere al ripetersi di un evento dall’esito del quale i fedeli fanno dipendere addirittura le sorti della città e della regione. Come da tradizione l’annuncio e’ accompagnato dallo sventolio del fazzoletto bianco da parte di un membro della Deputazione di San Gennaro
Milioni di parole sono state scritte sul miracolo di San Gennaro, tante interpretazioni, da parte di scettici e di scienziati. Resta la portata di un fatto che appartiene alla storia di Napoli e che è capace, da sempre, di aggregare, unire e coinvolgere un’intera comunità. senza distinzione di sesso, ceto sociale e cultura. Il vero miracolo, probabilmente, è il vedere Napoli ai piedi del Santo, l’emozione di un’attesa, il palpito coinvolgente e unico di un popolo che si identifica, in tutto e per tutto, con il proprio Patrono.
E’ la prima volta che nel giorno di San Gennaro viene applicato il protocollo anti-terrorismo. Tra le misure previste dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza sono stati installati i blocchi di new jersey, posizionati in maniera alternata, lungo tutto il percorso che porta al Duomo. Presenti anche il questore di Napoli, De Iesu, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio.

Marco Martone