I commercianti “illuminano” Vomero e Arenella

L’iniziativa è stata presentata nella sala De Martino della quinta municipalità

4 dicembre 20199 dicembre 2019 scrivonapoli.it

Marco Martone

Luci al Vomero e all’Arenella, grazie all’impegno dei commercianti, stanchi di vivere un Natale al buio e senza luminarie. E così, per il secondo anno consecutivo, ma questa volta con un numero di partecipanti nettamente maggiore, i negozianti si sono autotassati per provvedere all’abbellimento delle strade dei due quartieri, che vengono colpevolmente ignorati dai programmi di allestimento natalizio.

E così, dopo che nelle ultime settimane si è parlato del Vomero e dell’Arenella quasi esclusivamente in termini negativi, come traffico impazzito, emergenza rifiuti ma soprattutto movida violenta, ecco un’iniziativa che contribuirà a migliorare la vivibilità dei tanti residenti ma anche dei turisti che, nel periodo delle festività natalizie, scenderanno per le strade dei quartieri collinari. Sono oltre 650 commercianti, che con l’aiuto di Confcommercio, hanno deciso di autotassarsi. L’iniziativa, denominata “Illumina il quartiere” è stata presentata in conferenza stampa nella sala De Martino presso la sede della V municipalità, che ha aderito al progetto.

Le luci di Natale saranno accese il prossimo 8 dicembre e sarà un giorno speciale per commercianti e residenti dei due quartieri collinari, che da tempo avvertono il disinteresse da parte del Comune, come ha sottolineato il presidente del parlamentino Paolo De Luca. “E’ una risposta sana e intelligente che diamo, con l’aiuto anche di alcuni sponsor, all’immobilismo delle istituzioni e di Palazzo San Giacomo. Da tempo – continua – abbiamo chiesto un piano alternativo ed esteso per il Vomero e l’Arenella ma non abbiamo mai ricevuto l’attenzione che meriterebbero i due quartieri”.

L’intervento economico di sponsor privati e Confcommercio Campania consentiranno, in effetti, di illuminare buona parte del quartiere e non solo l’asse Luca Giordano/Scarlatti come previsto dal Comune. Anche le vie laterali e il Rione alto saranno vestite a festa per i giorni del Natale. “E’ solo un primo passo – dice Walter Smith, coordinatore dei commercianti del Vomero e l’Arenella – il prossimo anno andremo avanti, fino ad illuminare il Rione alto”.

Nestore, la coppa della discordia

Giacomo Pascale (sindaco di Lacco Ameno)

E’ inaccettabile quanto è appena capitato al Museo archeologico di Pithecusae, a Lacco Ameno, e all’intera comunità dell’isola d’Ischia.Oggi, in tarda mattinata, è accaduto un fatto gravissimo: la Coppa di Nestore, gioiello d’arte e archeologia di inestimabile valore, oltre che fiore all’occhiello dell’intero patrimonio del Museo di Pithecusae, ci è stata letteralmente sottratta per 20 giorni (così ci è stato detto verbalmente).
Senza alcun tipo di preavviso, senza una ragione scientifica discussa o ragionata con l’ente locale all’interno di una fisiologica e corretta dialettica amministrativa e istituzionale, senza considerazione alcuna sugli effetti turistici in uno dei periodi (i ponti) in cui il polo museale registra da sempre numeri altissimi di visitatori.

L’Amministrazione di Lacco Ameno, questa Amministrazione, sotto il mio assessorato, per la prima volta dopo diversi anni, ha deciso di investire in maniera continua e ingente sulla cultura e sulla valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Per noi è del tutto inaccettabile che senza alcun tipo di confronto con l’Amministrazione e quindi con la Cittadinanza, la Soprintendenza abbia deciso di mandare i suoi tecnici e il servizio di trasporto a prelevare la Coppa per portarla ad una mostra a Baia. Un bene archeologico, come qualsiasi opera d’arte, non può essere trattato come fosse un pacco postale, su decisione estemporanea di un Ministro o di un Sovrintendente!!!
Un comportamento istituzionale arrogante e predatorio che priva, all’inizio della stagione turistica, del gioiello più prestigioso (e noto) del Museo archeologico di Pithecusae.
Un ospite che voglia visitare il Museo, ammirare il suo patrimonio artistico, che ha già prenotato un appuntamento per una visita guidata, lo troverà desolatamente privo del suo reperto più importante. Di quel simbolo della nostra cultura, della nostra storia e dell’identità del territorio che chiunque s’aspetterebbe di trovare negli spazi espositivi di Villa Arbusto.
Una testimonianza di eccezionale valore artistico e turistico riprodotto su migliaia di guide turistiche, dépliant pubblicitari, magazine, siti on line, che questa mattina ci è stato sottratto così, senza preavviso, comunicazione o confronto.
Siamo letteralmente esterrefatti (e indignati) da simili modalità, comportamenti e totale inosservanza di ogni regola di buon senso e fairplay politico/istituzionale.

La comunità di Lacco Ameno e gli isolani non sono gelosi della Coppa di Nestore.
O meglio, lo siamo molto, ma non abbiamo la pretesa di tenere sempre qui con noi la Coppa di Nestore.
Come è avvenuto in passato, con ben altre modalità, siamo stati orgogliosi di condividere esperienze di confronto con altre realtà, con interlocutori rispettosi del buon senso, del nostro lavoro e dei nostri sforzi, con un pubblico di appassionati di una delle evidenze archeologiche del mondo antico più cariche di forza e identità simbolica.

Ma non possiamo accettare quello che è successo oggi: la Coppa portata via, davanti agli occhi dei lavoratori del nostro Museo, da parte della Soprintendenza.
È un affronto politico, culturale, civile per tutta l’isola e chiediamo di indignarvi insieme a noi perché ciò che è accaduto è quanto di più scorretto e oltraggioso potesse accadere.

Non faremo un passo indietro, ridateci la Coppa di Nestore!

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