L’Infinito del 1819 esposto a Napoli per il bicentenario

A Palazzo Reale "Il corpo dell'idea. Immaginazione e linguaggio in Vico e Leopardi"

In mostra  una vasta  selezione di preziosi autografi: dalla Scienza Nuova, allo Zibaldone di pensieri, alle Operette Morali, dalla Primavera, allo Stratone da Lampsaco, con  un posto di rilievo per l ‘lnfinito nella sua prima versione del 1819 che riporta le correzioni ed i ripensamenti di Leopardi. Si aggiungono 29 rari testi del’500 e 700, ed il prezioso Globo di Vincenzo Coronelli (1650 1718),  geografo, attivo a Venezia, poi alla corte dei Re Sole, tutti provenienti dalla Biblioteca Nazionale.
L’itinerario nel mito si avvale  dell’esposizione di statue provenienti dal Museo di Palazzo Reale di Napoli e dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
L’inaugurazione sara preceduta  da una prolusione di Antonio Prete, trai massimi esperti dell’opera leopardiana, e dagli interventi delle autorità  e dei rappresentanti degli istituti scientifici ed accademici.
La mostra   Il corpo dell’idea. Immaginazione e linguaggio in Vico e Leopardi è organizzata dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, diretta da Francesco Mercurio , con la collaborazione del “Polo Museale della Campania – Palazzo Reale” e del “Museo Archeologico Nazionale di Napoli” ed è sostenuta dalla Regione Campania.
<<La mostra è stata realizzata nel segno della proficua sinergia tra gli istituti del MIBAC .- spiega Francesco Mercurio -La narrazione  si sviluppa a partire dalle origini del mondo,attraverso un itinerario tra gli Dei, gli Eroi e gli Uomini. Mitologia, filologia e poesia si intrecciano attraverso le parole di Vico e Leopardi in un dialogo tra i due che sembra non appartenere ad un tempo e uno spazio finito, ma prosegue oltre, in un flusso senza soluzione di continuità che giunge fino a noi, uomini del XXI secolo.>>