La squadra come la città. Napoli da sempre bella e incompiuta!

Bella e incompiuta. La squadra di Sarri rispecchia pienamente l’identità di questa città. E’ bella nelle sue vittorie come una passeggiata sul lungo mare nel mese di maggio; è audace nelle azioni dei suoi scugnizzi, imprevedibili, ribelli e diseducati come quelli delle quattro giornate di Napoli; è intensa come l’odore del mare che da Mergellina sale fino a Posillipo; è vivace come la gente dei suoi quartieri che la rendono elettrica, indomabile e sorridente anche quando fa buio; è saporita come la sua inarrivabile arte culinaria, ricca di ingredienti che ne fanno di ogni azione un servizio unico; è maestosa come i suoi re e le sue regine, i suoi monumenti, le sue cattedrali, testimoni di una storia che ha pochi eguali al mondo; è raffinata e leggera come la sua cultura millenaria, poetica e struggente, ed è impetuosa, come Sua Maestà Vesuvio, l’unico sovrano in grado di guardarla dall’alto verso il basso cui sottomettersi devotamente. Ma è maledettamente incompiuta, perché spesso non in grado di misurarsi con chi vuole sopraffarla, perché non se l’aspetta, non lo crede possibile; perché ritiene che il mondo cominci e finisca nei suoi confini; perché crede che oltre l’orizzonte non possa esserci niente di più bello; perché pensa che il male non esista e quando lo conosce reagisce sguaiata contro se stessa e i figli suoi. Napoli ruba, questo è vero, forse ha sempre rubato, ma solo gli occhi e il cuore di chi la guarda, proprio come il Napoli di Sarri: qualche volta sconfitta, forse incompiuta, derubata e spogliata, ma mai dominata.