di Marco Martone
Chiude male il Napoli una stagione comunque positiva, con un secondo posto blindato da tempo e una qualificazione alla prossima Champions che rappresentava il primo vero obiettivo della società azzurra. A Bologna la squadra è andata quasi in vacanza, con un primo tempo fatto a sprazzi, con giocate spettacolari ma anche fini a se stesse e amnesie difensive da brivido, che hanno regalato al Bologna un meritato vantaggio. Peccato, perché raggiungere gli 80 punti sarebbe stata una soddisfazione, effimera, ma pur sempre uno sfizio. Quando si fanno tanti errori, però, vincere o anche pareggiare diventa impresa ardua. Eppure il Napoli era riuscito a rimediare alle cappellate di Luperto, Albiol e di un desolante Insigne, pareggiando la gara con le reti di Ghoulam e Mertens. Poi nel finale altri errori e la solita malasorte, con il palo di Zielinski e la rete di Santander, che arriva in maniera quasi fortuita.
Nessun dramma perché la partita era poco più che una amichevole. Ciò su cui si dovrà ragionare, invece, è sulla gestione di alcuni giocatori, che rischiano di diventare un bel problema per Ancelotti. Due su tutti. Verdi e soprattutto Insigne. Il primo non è riuscito, ancora una volta, a mostrare quel valore che pure l’ha portato ad essere valutato quasi 25 milioni di euro. Il secondo ha giocato in maniera irritante, superficiale e abulica, trasformandosi in un peso per i compagni. L’impressione è che di un Insigne così il Napoli può, forse deve, fare tranquillamente a meno. La nota positiva, oltre l’ennesima rete di Mertens, è ancora una volta la crescita di Ghoulam, autore di un gol e di un’altra buona prestazione. Il resto, almeno per quanto visto a Bologna… è buio totale.