di Marco Martone
Se è vero che gli uomini si vedono nel momento del pericolo, questo è il momento di dimostrarlo. Tirare fuori carattere, personalità, ammettere le proprie colpe, prendersi le responsabilità, senza mezze misure ed eventualmente tirarsi fuori se non si è in grado di farlo. Questo deve essere il credo del Napoli nelle prossime ore. Non c’è altra strada per uscire da una crisi che non ha precedenti, rispetto alla gestione De Laurentiis della società azzurra.
La sconfitta contro il Bologna è una mazzata terribile, perché va a minare le certezze sulle quali la squadra aveva dato l’impressione di poter contare, dopo la convincente prestazione offerta contro il Liverpool. E invece al San Paolo è andata in scena un’altra puntata di questo film dell’orrore che i tifosi del Napoli stanno guardando, ormai da molte settimane. Fuori le palle, quindi e fuori i colpevoli di una situazione che non poteva essere prevista e che non è comprensibile, se si valuta il valore della squadra e lo spessore del tecnico che la guida.
Se ci sono questioni extra calcistiche, che vengano fuori. Se c’è un rapporto incrinato tra squadra e allenatore, che qualcuno lo ammetta. Se ci sono atteggiamenti ostativi nei confronti della società, che vengano scoperti ed eventualmente puniti. Perché qui c’è in gioco la dignità del Napoli.
Dal punto di vista tecnico, poco da dire. Contro il Bologna ha fatto bene Insigne e benino Llorente. Il resto è stato un pianto, con Ospina incolpevole sui gol e il resto della squadra che ha giocato in maniera svogliata, disunita, senza nessuna logica. Le scelte dell’allenatore poco comprensibili. Mettere Mertens al posto di Elmas è un azzardo pagato a caro prezzo. Ma parlare della partita conta poco. C’è da risollevare una stagione, ritrovare dignità.