Da Cardinale e Gesuiti una casa per i “SenzaDimora”

Sepe

“La Chiesa che accoglie” è il progetto che il Cardinale Crescenzio Sepe, a nome della Diocesi e in sinergia con i Padri Gesuiti, ha voluto realizzare, con avvio immediato, per offrire un alloggio a cinquanta clochard, i senza dimora che abitualmente incontriamo per le strade e che, in questo tempo di pandemia e tragica crisi sanitaria per il diffondersi del “coronavirus”, sono obbligati, come tutti, a trovare riparo e ospitalità per evitare il contagio.

E’ ulteriore segno della vicinanza e solidarietà umana che la “Chiesa della Carità” o “Chiesa del popolo, stando alla espressione di un autorevole commentatore, va testimoniando da anni, attraverso la Caritas, il volontariato e le organizzazioni ecclesiali, per non lasciare nella solitudine e nell’abbandono i più poveri tra i poveri che “dimorano” sui prati o sotto i portoni di Napoli e di tante altre località.

Ma questo Progetto è anche una immediata e filiale adesione al recente invito di Papa Francesco che, durante la celebrazione a Santa Marta, ha detto in maniera accorata “Ricordiamoci dei senza dimora” “Preghiamo per coloro che non hanno una casa, in questo momento in cui si chiede di essere dentro casa” ed ha aggiunto “La società si accorga della loro realtà e li aiuti; la Chiesa li accolga”.

E la Chiesa di Napoli li accoglie, durante questo tempo di grande preoccupazione, di pericolo di contagio e di obbligo a restare in casa, ospitando un consistente gruppo di senza dimora in un edificio a Cappella Cangiani che i Padri Gesuiti, accogliendo e condividendo l’eccezionale iniziativa del Cardinale Sepe, hanno messo a disposizione. 

L’Arcivescovo, dopo aver informato il Prefetto e il Sindaco di Napoli, i quali per la loro parte hanno molto apprezzato e condiviso l’iniziativa e il Progetto, ha dato incarico ai competenti uffici della Curia e alla Caritas di provvedere immediatamente a dotare tutti gli ambienti di quanto necessario per accogliere dignitosamente, a partire da mercoledì della prossima settimana, gli ospiti, consentendo loro di stare a proprio agio in ambienti singoli dell’immobile situato in un parco verde.

I fratelli ammessi, fino a esaurimento dei posti disponibili, avranno in dotazione biancheria personale e da camera, abbigliamento necessario. Oltre l’alloggio verranno assicurati vitto, ogni possibile assistenza compresa quella sanitaria e animazione.

La gestione è affidata a una Cooperativa specializzata e a religiose, ma certamente non mancherà il concorso di volontari e persone generose.

Da parte di tutti coloro che saranno presenti, a vario titolo, in quel luogo, verranno osservate rigorosamente tutte le disposizioni di prevenzione e sicurezza interpersonale impartite dalle Autorità Civili e dalla Conferenza Episcopale Italiana.