In tempi normali questi giorni sarebbero stati gli ultimi dell’assalto dei napoletani alle montagne d’Abruzzo. Una stagione non proprio esaltante, con la neve che si è fatta attendere. Ma il comprensorio dell’Alto Sangro è metà per i campani anche indipendentemente dalla neve. Il Coronavirus ha bloccato tutto, tra l’altro a Castel di Sangro si sono registrati anche due casi di contagio. I sidnaci dei vari paesi hanno adottato varie misure nei confronti di chi, sfidando le norme, ha tentato comunque di concedersi una “vacanza”. C’è chi invita i turisti a tornare a casa in modo più o meno garbato (dopo Campo di Giove e Rivisondoli è arrivato anche l’appello del sindaco di Castel di Sangro) ma c’è anche chi, come il primo cittadino di Roccaraso, Francesco Di Donato, è dovuto ricorrere a misure più severe per impedire materialmente l’accesso al suo paese.
Come si legge sul sito www.quotidianonapoli.it, a Roccaraso si può arrivare da tre parti: la prima entrata per chi viene da Napoli è costituita dalla vecchia strada di accesso al paese che porta direttamente nella piazza principale. La seconda è all’altezza del passaggio a livello e bisogna poi fare un giro più lungo per arrivare al centro. La terza è ancora più avanti, sulla Nazionale, andando verso Pescara. Di Donato per controllare meglio l’accesso ha di fatto chiuso Roccaraso, nel senso che ha lasciato aperta solo la prima entrata ed ha sistemato alle altre due una sorta di porta carraia, per agevolare i controlli delle forze dell’ordine e impedire che qualcuno aggiri l’ostacolo entrando in centro dalle vie laterali.
Ha firmato un’ordinanza sindacale con la quale istituisce l’accesso al centro abitato, per chi proviene dalla statale 17, solo su viale Roma (o meglio la regionale 437), chiudendo di fatto tutti gli altri ingressi del paese.
Al fine “di prevenire atteggiamenti irresponsabili e per aiutare le forze dell’ordine impegnate nei controlli” ha scritto il sindaco.