Carnevale con Nando Citarella: «Pulcinella “filosofo” della città»

A Radio Svago Web intervista con l'attore, musicista e studioso delle tradizioni

di Marco Martone

Musicista, cantante, attore e studioso delle tradizioni napoletane. A Radio Svago Web è intervenuto Nando Citarella. Con lui abbiamo parlato di Carnevale e del legame forte con la maschera di Pulcinella.
Nando pensi al Carnevale e cosa ti viene in mente?
«Mi viene in mente  “A vecchia e o’ carnevale”, elemento che rappresenta lo sdoppiamento della persona. La vecchia è il Pulcinella che porta sulle spalle, o se vogliamo la madre che porta addosso il proprio figlio.  L’uomo e la donna assieme lo yin e lo yang dell’essere».
Oggi il Carnevale è soprattutto riproposizione di personaggi moderni.
«Gli eroi moderni fanno parte del gioco del travestimento, della voglia di ognuno di noi di essere qualcun altro, di immedesimarsi in qualcuno».
Pulcinella invece?
«Pulcinella ha sempre descritto in forma di commedia a in qualche modo filosoficamente la storia della città e dell’intero sud. A Montemarano, ad esempio, i caporaballi, vestiti da Pulcinella, fanno indossare la maschera al coppolone e guidano così la sfrenata tarantella che ha poi il suo culmine il martedì grasso»
Febbraio è anche tempo di Candelora.
«La Candelora è l’apertura delle festa, la data della prima salita verso Montevergine, dalla a Mamma Schiavona. Un evento che da’ un significato simbolico e forte all’avvio delle feste che poi si chiudono, sempre  a Montevergine il 10 e 12 settembre. Da allora, con  cadenza anche settimanale, ci sono le feste delle sette madonne (sorelle) a cui tanti devoti si rivolgono».