Capua, quando la storia diventa contemporaneità

Gli artisti che lavorano con le muffe in mostra nell’Anfiteatro Campano

Domenica 26 settembre alle ore 11,30 inaugurazione della mostra Genius Loci realizzata  dal duo artistico TTozoi e curata da Gianluca Marziani con il supporto di WEM -Empowering Art Platform. 

L’appuntamento con l’arte informale intrisa di storia antica fa tappa domenica 26 settembre nell’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere, dove sarà inaugurata la mostra Genius Loci inclusione tra antico e contemporaneo del sodalizio TTozoi, pseudonimo degli artisti originari di Avellino, la piccola cittadina nel cuore dell’Irpinia e ormai di fama internazionale, Stefano Forgione e Pino Rossi. L’esposizione, che rientra nelle Giornate Europee del Patrimonio 2021, resterà allestita per un mese: all’incirca una quindicina di opere piccole medie e grandi che i visitatori scopriranno domenica assieme agli artisti.

Appassionati di storia antica i due artisti, classe ’69 e ’72,  hanno la straordinaria capacità di generare vita su tela, da qui il nome d’arte TTozoi, che deriva da quello degli spermatozoi, la parte femminile è invece la tela.  La loro missione è quella di creare arte informale e trasformarla in opere, partendo dalla storia antica e dalla vita che fu vissuta nei siti archeologici. Qui i TTozoi sfruttano la proliferazione naturale delle muffe su juta mediante l’utilizzo di farine e di pigmenti naturali che depongono sulle tele deposte in teche chiuse. Il clima, il tempo, l’umidità e, perché no, anche il caso fanno poi il resto. 

“Il risultato delle nostre opere – spiegano Stefano e Pino    appartiene alla biologia del luogo e dipende anche dai tempi di permanenza nei siti storici, dove lasciamo che le muffe naturali sui telai diventino forma e immagine pulsante. Una forma che possiamo inizialmente solo ipotizzare ma mai realmente preventivare con certezza.  Nutrendosi della sola parte organica, le spore interagiranno con l’opera secondo uno schema ignoto, apparentemente caotico governato dalle leggi della natura e dalle nostre mani”. 

Ma nulla accade per caso perché i TTozoi decidono, con metodo e disciplina, quando fermare il processo. 

 Ed ecco allora un intero arco di memorie astratte. Giochi di colori e di luce che si fondono nel tempo tra il fascino antico della storia e la creatività dell’arte contemporanea.

Arte che è già protagonista nell’antico Anfiteatro Campano, dove le tele sono state riposte dagli artisti sotto lo sguardo curioso dei visitatori alla fine di agosto Tempo e natura hanno fatto il resto. 

“L’Anfiteatro campano secondo come dimensioni solo al Colosseo, è uno spazio pervaso dalla Storia, fissato in una dimensione atemporale, – spiega il curatore della mostra Gianluca Marziani -. La mostra dei TTozoi è  un luogo in cui si  è artefici del cosiddetto vuoto d’intervento, una vera e propria attesa, successiva all’azione simultanea a quattro mani sulla tela, durante la quale la natura, nella sua fioritura fra le trame della tela sotto forma di muffa, diventa puro codice linguistico”. 

L’idea del progetto Genius Loci , inizia a prendere forma nel 2010, anno della personale dei TTozoi a Napoli a Castel dell’Ovo, curata dal Direttore del Padiglione Italia  della 53esima Biennale di Venezia Luca Beatrice, ma si concretizza dopo sette anni di studi e prove nel 2017 con le prime opere di questo filone espressivo realizzate ed esposte alla Reggia di Caserta. 

Negli anni successivi si sono susseguite numerose tappe in luoghi altamente simbolici e siti patrimonio dell’Unesco come il Complesso Archeologico di Pompei, il Golden Gate Bridge di San Francisco, la Casa Romana di Spoleto e la prossime tappe in programma sono il sito Unesco dei Sassi di Matera e il monumento per eccellenza: il Colosseo. 

“Quando Gianluca (ndr Marziani) mi presentò Pino e Stefano (ndr TTozoi) di fronte alle loro opere scoccò subito la scintilla”.  Racconta con una punta di orgoglio il fondatore di WEM Empowering Art Platform l’imprenditore 39enne Marco Bracaglia sponsor della mostra di Capua, che ha trasformato il suo amore per la vita e per l’arte nel suo lavoro. 

“Quando vidi i lavori dei TTozoi – continua Bracaglia –  mi ritrovai di fronte a tele magnifiche di arte informale e concettuale allo stesso tempo che prendono forma dalla nostra storia, dal nostro territorio e lo traspongono in chiave contemporanea facendo rivivere le infinite suggestioni del luogo, della natura, degli artisti nelle nostre case. Appena le vidi, partimmo subito a lavorare insieme”.