Totti, l’ultimo dei Mohicani

di Marco Martone

Non facciamoci condizionare da un rigore inesistente, da un clamoroso errore arbitrale. Non pensiamo al calcio corrotto e al “palazzo” del potere che, in queste prime giornate di campionato, sembra aver deciso in maniera inconcepibile di trascinare la Roma nelle posizioni di vertice. Non consideriamo, almeno per una volta, il colore della maglia e l’appartenenza a una squadra. Lasciamoci, invece, inebriare da quel pizzico di magia di cui è ancora capace il mondo del calcio e partecipiamo tutti del sogno di un ragazzino di 40 anni che ha ancora voglia di lottare, divertirsi e stupire. Francesco Totti entra e ancora una volta, cambia il volto alla partita, modifica le alchimie di un  pomeriggio plumbeo e tempestoso, stravolge gli umori di tifosi e avversari, trasforma i compagni e intimorisce i rivali, vincendo una partita da solo, come sanno fare i veri campioni. Una giocata, un’altra, poi un’altra ancora e la magia si avvera, come nella storia del calcio hanno saputo fare in pochi, come sapeva fare “Lui” il dio del calcio con i riccioli neri e la numero 10 sulla maglietta azzurra. Per una volta dimentichiamo di odiare la Roma (sportivamente s’intende) e di detestare favoritismi e ingiustizie. Per una volta mettiamoci dalla parte di questo campione assoluto e gioiamo del suo trionfo. Oggi il campionato ha il volto di Totti, l’ultimo dei Mohicani di un calcio che ormai non esiste più.