Totò deturpato, senza un perché

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di Marco Martone

Chissà cosa direbbe il Principe della Risata se solo potesse vedere quello che ignoti vandali hanno combinato al murales, a lui dedicato, all’interno della stazione della circumvesuviana di piazza Garibaldi. Quisquiglie e pinzellacchere, forse, rispetto ai drammi di questa città, che spesso non rispetta chi la vive e rinnega se stessa. Eppure l’offesa a Totò, l’oltraggio ad uno dei simboli della storia e della cultura di Napoli, è qualcosa che va oltre la stupida voglia di lasciare un segno. Imbrattare muri e monumenti è un’abitudine sciocca e purtroppo diffusa. Anche noi ce ne siamo spesso occupati. Ma quando si oltraggia la memoria storica di Napoli, vuol dire proprio che si è toccato il fondo. E non è la prima volta che accade. Già qualche anno fa, l’oggetto del vandalismo furono i volti di Massimo Troisi e Alighiero Noschese, a San Giorgio a Cremano. Anche in quel caso i murales simbolo della rinascita delle stazioni della circumvesuviana furono ignobilmente deturpati. E le cose non vanno meglio in via Santa Maria Antesaecula, al Rione Sanità, che ha dato i natali al grande Totò, spesso invasa dai rifiuti sversati illecitamente proprio nel punto dove è installata l’opera raffigurante il volto di Antonio De Curtis. Nei prossimi giorni, su iniziativa del consigliere dei Verdi Francesco Borrelli, partirà l’operazione Totò’. Una serie di interventi per salvaguardare e valorizzare tutti i luoghi della memoria dedicati al Principe della risata. Per difenderli dalla mano dei balordi, che intanto agiscono indisturbati. Chissà questi stupidi dove vogliono arrivare, direbbe il Principe. Una domanda destinata a restare senza risposta, caro Totò.