di Gennaro Savio
Erano circa dieci giorni che attraverso i nostri servizi giornalistici denunciavamo lo stato di sporcizia in cui da mesi, a causa dell’insensibilità politica dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giosi Ferrandino, veniva tenuta la lapide dedicata a Federica Taglialatela, la ragazza ischitana morta all’età di dodici anni nella strage del “Rapido 904” e a cui è stato intitolato il Palazzetto dello Sport. Si trattava di una situazione assurda in quanto il lerciume che ricopriva quasi per intero la lapide, rappresentava un vero e proprio oltraggio alla memoria della nostra Cara Federica. Ebbene, a seguito delle nostre continue denunce giornalistiche e prima che assieme all’amico Ernesto Pilato ci recassimo di persona a ridare dignità alla lapide che ricorda Federica, stamattina l’Amministrazione comunale di Ischia ha finalmente provveduto, seppur con estremo e assurdo ritardo, a far pulire la superficie della lastra di marmo su cui dal lontano 1985 è impresso a caratteri cubitali il nome della nostra giovanissima concittadina vittima di un attentato terroristico di stampo fascista che da subito fu definito una strage di Stato e che a distanza di oltre trent’anni resta purtroppo ancora impunito. I tre cittadini ischitani a cui è stata chiesta la cortesia di pulire la lapide, hanno fatto un ottimo lavoro e ora le lettere dorate risaltano nuovamente sul marmo ritornato finalmente bianco. Come si suole dire tutto è bene ciò che finisce bene, peccato però che ancora una volta per smuovere l’immobilismo politico dell’Amministrazione Ferrandino ci siano volute le denunce giornalistiche del partito Comunista Italiano Marxista-Leninista e un consistente clamore mediatico. Ora quello che chiediamo con forza all’Amministrazione in carica è di illuminare con un faretto la lapide di Federica affinché sia ben visibile anche nelle ore serali e notturne.