Riapre in piazza Fuga al Vomero lo storico Bar Centrale in una nuova versione 4.0

Punto di riferimento per il quartiere che lo ospita ma anche per migliaia di turisti

Forte di 60 anni di attività, interrotta solo il tempo di una elegantissima, sorprendente ristrutturazione, mercoledì 31 gennaio ha riaperto lo storico Bar Centrale, parte integrante della Stazione della Funicolare che dal Vomero “scende giù per Toledo”, punto di riferimento per il quartiere che lo ospita ma anche per migliaia di viaggiatori e turisti.

Per questo nuovo corso 2018, alla cordialità e all’esperienza della Famiglia Reginelli, fondatrice dell’attività, si sono aggiunte la creatività e la visionarietà dell’imprenditore Mario Rubino per dare vita ad una nuova concezione di bar, sottolineata con il rafforzativo “4.0”.
“Quattro Punto Zero non è solo una cifra di tendenza – confermano i soci Marco Reginelli e Mario Rubino – ma una dicitura che trova riscontro reale in tutte le nuove specialità e in tutte le nuove idee messe in campo, a cominciare dal nuovo lay out del locale”.

Incastonato nell’edificio Liberty della Funicolare Centrale, con doppio accesso dalla hall della funicolare stessa e dalla piazza antistante, Bar Centrale è nel cuore di tutti quelli che hanno già avuto il piacere di interagire con il savoir faire dei fondatori.
Forte della nuova, dinamica compagine societaria, ritorna al pubblico con uno staff giovane e competente, pieno di nuove proposte per la colazione, la pausa pranzo, il ristoro pomeridiano, l’aperitivo, il dopocena.

L’offertacontemporanea targata Bar Centrale rivoluziona il concetto di bar, che oggi è insieme caffetteria e sala da tè, luogo ideale per aperitivi, dopo cena e light lunch, ritrovo familiare e spazio culturale. Qualità, ricette e cocktail esclusivi, eccellenze del territorio sono le cifre di un menu che racconta esperienze: come l’Espresso di caffè Karalis Red by Kimbo, il Babà Arrostito di Pietro Parisi, le “invenzioni” del barchef Salvatore Falco, la “Scarpetta Autorizzata”, il Kimbo Eletto preparato con la Cuccuma Napoletana (“Tammurriata Nera”), Il Negroni rivisitato 4.0, i dolci e le Tortine di Vincenzo Bellavia, “Il Caffè della Peppina” dedicato ai bambini e tante altre sorprese.

Ogni sera, per l’aperitivo, il Bar Centrale rende omaggio al cinema e alle arti visive con videoproiezioni di film rari e antologie fotografiche. Per il primo mese, il programma replica cortometraggi dei primi del Novecento realizzati da Hans Richter, Marcel Duchamp, T.A. Edison (con la celebre “Serpentine Dance”), Fernand Leger e altri.

Il tetto del Bar Centrale è oggi arricchito da due suggestive installazioni: una permanente, costruita come un binario ferroviario con scritte la neon delle quattro fermate della Funicolare che guardano ad altrettante rivisitazioni grafiche dei progetti storici riproducenti la meccanica e il funzionamento della caratteristica ferrovia; ed una installazione in movimento perpetuo, dedicata ad esposizioni temporanee, già programmate nel numero di una al mese.

Il progetto architettonico del nuovo Bar Centrale 4.0, disegnato dall’arch. Alessandro Castellano in collaborazione con gli arch. Marco Russiello e Giuseppe Coloprisco e con CDS Ingegneria, si pone stilisticamente in continuità con l’ambiente che lo ospita, in una sorta di scenografia che si sovrappone alle strutture esistenti. Anche i materiali proposti sono concepiti in assonanza con quelli già presenti all’interno della Stazione della Funicolare Centrale realizzata nel 1928.
Il Bar Centrale 4.0 ricrea l’atmosfera di un tipico Caffè Liberty. Grande attenzione è stata riservata al decoro delle superfici interne: la pavimentazione, infatti, è realizzata, cosi come avveniva in quegli anni, in micrograniglia decorata, mentre il disegno della controsoffittatura si ispira alle coperture in ferro e vetro tipiche degli spazi collettivi del primo ‘900.
Anche gli arredi, le sedute, le pannellature realizzate in tranciato di rovere chiaro e listelli in legno laccato nero disposti in verticale, così come i rivestimenti dei banchi mescita in vetro extrachiaro e pietra lavica nera, ricordano la cultura popolare e l’estetica dell’Italia degli anni Trenta, in cui i “Caffè” diventavano luoghi di cultura oltre che di intrattenimento e di incontro.
Del resto, l’atmosfera da locale slow food è in linea con la raffinata offerta gastronomica del Bar Centrale 4.0.

Gli “Autori” del Bar Centrale

Alessandro Castellano
si laurea con lode in Architettura nel 1992 all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Nel 1994 insegna Formazione superiore in Storia dell’Arte presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. Dal 2000 è Dottore in “Conservazione dei Beni architettonici” presso la Facoltà di Architettura della Federico II. La sua attività professionale, corredata da numerose pubblicazioni, è concentrata in particolare al restauro dei beni architettonici, all’adeguamento funzionale di edifici esistenti nel settore industriale e all’interior design di esercizi commerciali e spazi ricettivi. Ben nota la sua partecipazione a concorsi nazionali e internazionali di architettura.

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Salvatore Falco
Figlio e fratello di chef, si è formato nei ristoranti di famiglia specializzandosi in seguito nella cucina internazionale con un focus sui prodotti ittici. I suoi piatti sono semplici, puliti, esteticamente minimali e traggono ispirazione dalle tecniche e dalla filosofia di due cucine apparentemente distanti: quella di derivazione giapponese e quella di matrice scandinava.

Pietro Parisi
È un “vesuviano pazzo”, come l’ha definito la stampa, dal sorriso aperto e spontaneo. Vesuviano perché, nato alle falde del vulcano per eccellenza, nella sua terra ha messo le sue radici. Pazzo perché, dopo prestigiose esperienze in Italia, Francia, Svizzera, Emirati Arabi, e dopo aver lavorato alla corte di mostri sacri della cucina nazionale e internazionale, come Marchesi e Ducasse, ha scelto di tornare a Palma Campania (NA) dove ha aperto il suo ristorante-laboratorio del gusto: Era Ora. La sua storia è ormai nota nel mondo. Sempre in televisione, racconta le sue storie in due libri appassionanti: “Un cuoco contadino. I volti della sua terra” e “La Cucina che mi ha fatto dimagrire”.

Mario Rubino
Medico Chirurgo, per anni in prima linea in uno dei Pronto Soccorso più “vivaci” d’Europa (quello dell’Ospedale Cardarelli di Napoli), ha voluto rimettersi in gioco e, messe da parte la grande esperienza e i riconoscimenti avuti nel campo della Medicina, da qualche anno mette tutta la sua passione nella ricerca alimentare. Con una visione precisa: coniugare benessere e intrattenimento, allegria e grande professionalità. Irrefrenabile, impetuoso creativo, da sempre grande appassionato di cucina e di tradizioni culturali partenopee, ha sviluppato alcune sue idee che è stato ben felice di “centralizzare” in anteprima per il Bar Centrale (una per tutte: la Scarpetta Autorizzata).