La Scuola, sinonimo di libertà

di Mariateresa Di Pastena

In questi giorni, hanno spalancato i cancelli, ormai, quasi tutte le scuole di ogni ordine e grado, pronte ad accogliere i loro studenti, reduci dalle vacanze estive. Il primo giorno di scuola, in fondo, è come il primo amore: non si scorda mai! Sono piccole e paffute, le mani dei bambini che, spesso in lacrime, varcano la soglia dell’asilo e non vorrebbero mai lasciare quelle delle loro mamme; in prima elementare, poi, manine incerte e desiderose di imparare cominciano a scrivere e a dare un senso alle parole e ai numeri; in prima media, mani già più sicure, e un po’ ribelli, cominciano a sentirsi grandi; in prima superiore, nelle loro mani, gli adolescenti, oltre alla penna, vorrebbero stringere il mondo intero.
La mano e la penna, un binomio perfetto e creativo, che, per fortuna, nella scuola sopravvive ancora, perché poi, purtroppo, quasi ovunque, viene sopraffatto da quello “mano-tastiera”, che lo sostituisce sempre più spesso nei rapporti umani.
E man mano che le nostre mani crescono, la mente torna indietro nel tempo, a quella maestra, o professoressa, che sembrava una mamma, o a quella che urlava troppo, o a quella più severa, o, ancora, a quella più comprensiva. E così ci accorgiamo che ognuna di loro ha lasciato comunque un ricordo nel nostro cuore; per non parlare dei compagni di classe, che, a volte, ritroviamo dopo tanti anni e che, nonostante il tempo trascorso e come per magia, immaginiamo sempre con lo stesso viso e con le stesse caratteristiche di allora. Purtroppo, però, solo quando le nostre mani non si affacciano più da un banco per scrivere, quella stessa scuola, che all’epoca ci sembrava a volte una prigione, ci appare come il simbolo della libertà. E non lo è, forse, la cultura, che ci permette di avere idee, ideali, opinioni, e di distinguere il bene dal male? Ora più che mai, gli insegnanti sono prima di tutto educatori, e cercano di affiancare i genitori nel mestiere più difficile del mondo, quello di crescere bambini e ragazzi nel rispetto di se stessi, degli altri e di tutto ciò che li circonda.
La scuola è sì un’istituzione, ma è fatta di tanti volti, alcuni più visibili, altri più nascosti, e tutti hanno in comune lo stesso scopo: farla funzionare al meglio. La scuola è un valore, anzi, un contenitore di valori, a cui i ragazzi hanno il diritto di attingere per poter costruire il loro futuro.
La scuola è musica, arte, poesia, legalità, attività sportiva e tanto altro ancora. Non è soltanto una bella culla di parole e numeri, che nascono per poi crescere con noi.
La scuola è di tutti, ed è per tutti. E’ un confronto quotidiano: è proprio lì che nascono amicizie, primi amori, sogni e progetti. Chi insegna ha il potere, ed il dovere, di trasformare quella penna in una bacchetta magica, e di usarla per suscitare l’interesse degli studenti, la loro autostima, e per coinvolgerli, appassionarli, aprirli al mondo, quel mondo in cui un giorno dovranno cercare, e trovare, ognuno il proprio posto.