La pizza fritta di Sorbillo entra nel carcere di Nisida

Un’emozione unica con ragazzi che non la mangiavano da quattro anni

“Va apprezzato il gesto di chi decide di portare qualche ora di serenità tra le mura di Nisida perché crediamo che sia giusto non dimenticarsi di chi, nella vita, ha sbagliato e ora sta pagando il suo debito con la società e, ancor di più, crediamo che sia giusto farlo per chi ha commesso errori da ragazzino condannando le loro vittime ma anche sé stessi”.

Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli de La radiazza, in merito all’iniziativa che ha portato le pizze fritte di Zia Esterina Sorbillo del Vomero nel carcere minorile di Nisida.

Antonio Sorbillo, Pasquale Gueli e Ciro Panico hanno varcato la soglia del carcere per friggere un centinaio di pizza che, poi, con l’aiuto di due ragazzi detenuti, sono state servite ai tavoli.

“E’ stata una giornata emozionante” ha detto Pasquale Gueli che si è occupato di preparare e friggere le pizze, sottolineando che “molti dei ragazzi hanno chiesto il bis e in tanti hanno sottolineato che non mangiavano una pizza fritta da anni, un paio addirittura da quattro anni”.