di Marco Martone
Alla fine ha avuto ragione lui. Il ritiro era cosa buona e giusta e rifiutarlo, con una sorta di ammutinamento generale, è stato sbagliato e soprattutto improduttivo sotto l’aspetto dei risultati. I calciatori del Napoli hanno scelto di uscire dalla crisi attraverso la stessa soluzione prospettata dal patron due settimane fa, contro la quale si erano rivoltati, manco avessero ricevuto una mannaia sulla schiena. Al termine del confronto con Carlo Ancelotti, dopo la prestazione imbarazzante fornita con il Bologna, la montagna ha partorito il topolino di una scelta tanto banale quanto contraddittoria. Quello stesso ritiro che aveva messo contro squadra, allenatore e società, dopo la gara con il Salisburgo, è diventato, d’incanto, la panacea di tutti i malanni del derelitto Napoli. Questo il comunicato ufficiale della società, affidato al sito online: “Il Napoli si è ritrovato questa mattina al Training Center. Ha lavorato in campo solo il gruppo di giocatori che non ha preso parte alla partita contro il Bologna. Come da programma la squadra riprenderà gli allenamenti domani pomeriggio. Ancelotti ha stabilito che il gruppo, poi, rimarrà in ritiro a partire da mercoledì per prepapare il match contro l’Udinese, 15esima giornata di Serie A in programma sabato al Friuli (ore 18)”.
Chissà se Aurelio De Laurentiis sarà stato indotto ad un sorriso di scherno oppure sarà ancora più arrabbiato, dopo questa ennesima farsa alla napoletana. Il fatto certo è che Ancelotti e i suoi ragazzi, ritiro o no, dovranno uscire da questa crisi che sembra senza fine. Perché gli obiettivi di stagione sono sempre più difficili da raggiungere e la distanza dalla quarta comincia ad essere importante. Poi c’è la dignità e quella va riconquistata subito, perché altrimenti la posta in palio da perdere, per tutti, è molto più alta.