La Cappella Sansevero alla Notte Europea dei ricercatori

Il ricavato dalla vendita dei biglietti sarà devoluto alla Fondazione Santobono

Torna il prossimo 28 settembrein tutta Italia la Notte Europea dei Ricercatori, un appuntamento che si inserisce nelle celebrazioni dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, e che, anche a Napoli, si preannuncia ricco di attività dedicate a scienza, innovazione e tecnologia.
Per l’occasione, il Museo Cappella Sansevero propone l’apertura straordinaria dalle 19.30 alle 23.00 (ultimo ingresso consentito alle ore 22.30) e il biglietto ordinario di ingresso sarà eccezionalmente ridotto da 7,00 € a 3,00 € (l’accesso sarà consentito fino ai limiti di capienza). Il Museo Cappella Sansevero destinerà l’incasso della serata alla Fondazione Santobono Pausilipon.
Si potrà visitare il museo e soprattutto si potranno ascoltare testimonianze e assistere agli interventi di sperimentazione illustrati dai ricercatori di CNR-SPIN, IPCB, INO e UNINA-Scuola Politecnica e delle Scienze di Base_Dipp. Fisica e Chimica, che mostreranno come nanotecnologie e proteomica possano costituire strumenti unici per modificare le proprietà chimico-fisiche dei materiali e per fare diagnostica di composizione sulle opere d’arte del nostro patrimonio.

L’iniziativa rientra nel progetto nazionale SHARPER (SHaring Researchers’ Passions for Evidences and Resilience), ossia “condividere le passioni dei ricercatori, per il coinvolgimento e la responsabilità”, nell’ambito della Notte Europea dei Ricercatori, a cui partecipano l’Istituto CNR SPIN (Superconduttori, Materiali Innovativi e Dispositivi), in collaborazione con le Sedi di Napoli di CNR INO (Istituto Nazionale di Ottica) e di CNR IPCB (Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali), e l’Università di Napoli Federico II, Dipartimento di Fisica e Dipartimento di Chimica.
Una manifestazione che intende avvicinare il grande pubblico al mondo della ricerca in un contesto in cui intrattenimento, informazione e partecipazione si mescolano per creare spettacoli, incontri e caffè scientifici, performance tra arte e scienza, giochi di ruolo e appuntamenti conviviali animati da ricercatori ed esperti comunicatori. Dettagli sull’intera manifestazione del progetto SHARPER si possono avere al sito http://www.sharper-night.it/sharper-napoli.

Non poteva dunque mancare la partecipazione del Museo Cappella Sansevero, in cui creatività, bellezza, ingegno e mistero s’intrecciano attraverso l’opera di una delle più originali personalità del Settecento napoletano, Raimondo di Sangro principe di Sansevero. Prolifico inventore e intraprendente mecenate, il principe si dedicò a sperimentazioni nei più disparati campi delle scienze e delle arti, raggiungendo risultati che apparvero “prodigiosi” ai contemporanei, spesso interpretazioni davvero geniali sullo sfumato confine tra tradizione alchemica e giovane scienza moderna, soprattutto nel sapiente utilizzo di materiali e loro proprietà.
Oggi, quella sua intraprendenza nella costruzione di soluzioni innovative nell’uso dei materiali troverebbe sicuramente terreno fertile nel campo dei materiali nano-strutturati e funzionalizzati, dove è possibile “creare” nuove proprietà chimico-fisiche (es. ottiche, elettriche, magnetiche, etc.) combinando le ridotte (nano) dimensioni delle particelle, fino a contenere anche pochi atomi, con la loro disposizione geometrica oppure con il loro accoppiamento controllato con opportune molecole. Si tratta di aprirsi ad un mondo nuovo, il nano-mondo, oltre le frontiere della conoscenza regolata da leggi che spesso obbediscono alla meccanica quantistica.
All’interno del museo alcune postazioni accoglieranno i visitatori per l’illustrazione dei processi scientifici riferibili ai moderni materiali nano-strutturati, prendendo spunto dalle informazioni e anche dalle leggende legate al principe di Sansevero: dalla leggenda della fantomatica “marmorizzazione alchemica” del sudario del Cristo velato, alla complicata realizzazione del pavimento labirintico, all’invenzione della stampa policroma, pressoché sconosciuta all’epoca, fino all’ideazione dei colori della volta della Cappella (a tutt’oggi mai restaurata), ancora perfettamente brillanti.
Un modo diverso per avvicinarsi all’universo del principe Raimondo di Sangro e vivere un’esperienza unica tra arte e scienza.