Nell’area dell’antica Liternum, nel comune di Giugliano è stata scoperta una tomba risalente all’Età Alessandrina. La tomba del Cerbero, come è stata battezzata, ha preso il nome dall’affresco che raffigura una delle dodici fatiche di Ercole, ovvero la lotta con il cerbero. Nel secondo affresco, sono ritratti due centauri con lo scudo. Grazie a ricognizioni di superficie, in occasione delle indagini archeologiche preliminari prescritte dalla Soprintendenza per l’Area Metropolitana di Napoli, è stato posizionato un saggio di scavo proprio in corrispondenza dell’area che si rivelerà densa di sepolture, con riti diversi (sia ad inumazione che ad incinerazione), che testimoniano il lungo utilizzo dell’area a scopi funerari, con più livelli di frequentazione, in un arco cronologico di almeno quattro secoli, dall’età repubblicana a quella imperiale romana. Quasi a delimitazione dell’area di necropoli, la cresta di un muro si è rivelato essere il fronte di una monumentale tomba a camera, con l’ingresso ancora ben sigillato dall’originale lastra di tufo di chiusura, appena intaccata sulla sommità per creare un varco e consentire evidentemente l’accesso in una successiva fase di utilizzo del mausoleo, ben chiusa infine con tegole. L’ambiente presenta il soffitto e le pareti affrescate, in perfetto stato di conservazione, con scene mitologiche, festoni che girano tutt’intorno la camera, e rappresentazioni figurate tra cui spicca un cane a tre teste, da cui la denominazione convenzionale del mausoleo come Tomba del Cerbero.
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