«Fidel Castro figura complessa, i giudizi affrettati sono sempre sbagliati»

Alessandro Senatore, presidente dell’Istituto di Cooperazione e Sviluppo Italia Cuba

di Marco Martone

«Fidel Castro è stato una figura così complessa che non si può discutere in poco tempo e soprattutto a caldo». Alessandro Senatore, presidente dell’Istituto di Cooperazione e Sviluppo Italia Cuba, parla a Scrivonapoli della scomparsa del lider maximo. «La vita di Fidel e la sua storia vanno studiate ed esaminate con molta attenzione. È stato personaggio che ha fatto, nel bene e nel male, la storia del ‘900. La mia valutazione è tutto sommato positiva ma questa rincorsa al giudizio affrettato, sia esso di esaltazione, sia di critica non è segno di equilibrio».

Con Alessandro Senatore abbiamo anche approfondito alcune tematiche legate al rapporto tra Cuba e gli stranieri, dal punto di vista economico, in continuo cambiamento ed evoluzione.

D – Cuba da qualche anno ha avviato una politica di apertura verso gli investimenti stranieri. A  quali imprese consiglia di andare a Cuba? 

R – Principalmente alle aziende che intendono avviare un’attività produttiva per conquistare nuovi mercati in America, perché Cuba si trova in una posizione strategica eccezionale che la pone al centro degli scambi tra l’Atlantico e il Pacifico, tra l’America del Nord e quella del Sud e tra queste e l’Europa. Chi farà degli investimenti produttivi a Cuba non pagherà le tasse per 8 anni e chi si insedierà nella ZED di Mariel non le pagherà per 10. Terminato questo periodo le imprese pagheranno le tasse nel primo caso nella misura del 15%  nel secondo del 12%  sugli utili.

D – Quindi non si rivolge alle aziende che vogliono delocalizzare? 

R- Penso che chi voglia delocalizzare vada nei Paesi dell’Est Europa e in Tunisia, che sono ad un’ora di volo. A Cuba va chi intende espandersi nei mercati americani approfittando anche delle agevolazioni doganali che in America del Sud e nei Caraibi sono concesse alle merci prodotte nella più grande isola caraibica.

D Ma perché Cuba e non un altro Paese dell’America Latina ? 

R Semplice perché Cuba ha bisogno di ricostruire completamente il suo apparato produttivo, come accadde in Italia negli anni 50 e chi oggi fa degli investimenti nei settori considerati prioritari dal governo cubano potrà avvalersi sia dei vantaggi fiscali e doganali, che prima ho esposto,  sia di una situazione di sostanziale monopolio nell’isola.

D Quali sono le aziende che il suo Istituto ha accompagnato alla XXXIV FIHAV ? 

R Tra le imprese, che per la prima volta hanno deciso di affacciarsi sul mercato cubano, abbiamo selezionato quelle che avevano due requisiti essenziali: capitali da investire e tecnologia avanzata Il Consorzio AIRMEC, rappresentato dal presidente Francesco Mazzariello e dall’Ing. Oreste Caputi, che opera nel settore delle energie rinnovabili sta verificando con la UNE – l’ENEL cubana –  la realizzazione di micro impianti idroelettrici. Il Centro AKTIS S.p.A – Centro di diagnostica e Terapia, rappresentato dall’amministratore unico Valerio Scoppa e dal dr. Alessandro Totaro, esaminerà le prospettive di un accordo con il Centro Oncologico di Cuba, che preveda la possibilità di effettuare studi sperimentali nel campo dei tumori e di curare i pazienti all’Avana, mettendo a confronto le diverse esperienze scientifiche maturate in questo campo. Un accordo che consentirebbe ad entrambe le parti di fare dei progressi nello studio dei tumori e al Centro Aktis di verificare all’Avana l’efficacia dei vaccini sul cancro, che Cuba produce, e che proprio in questi giorni sono oggetto di positiva sperimentazione del Roswell Park Cancer Institute di Buffalo. Erano presenti, inoltre, la MEDICORP srl che opera nel settore dei prodotti cardiovascolari, e la TECNOCONS srl per le stampanti 3D. aziende di alto livello tecnologico che hanno preso i primi contatti con le aziende cubane Anche la GARONE HABITAT srl che opera nel campo dei serramenti, con i suoi prodotti innovativi ha suscitato un interesse nelle società cubane che operano nel settore alberghiero e nei prossimi giorni ci sarà una verifica sulle condizioni per aprire uno stabilimento nella ZED (Zona Especial di Desarollo)  di Mariel. La DIANFLEX srl per il settore idraulico, che ha già terminato le pratiche per essere accreditata presso le aziende cubane, opera anch’essa nel settore turistico, che a Cuba è in enorme espansione, basti pensare che nei prossimi anni il governo ha in programma la costruzione di 25 alberghi nell’isola.

Infine le aziende come  MARA CAROL srl – moda- MARIO  SCHIANO srl_ biciclette  CF ITALIA srl – ristorazione, che erano già presenti alla Fiera dell’Avana lo scorso anno, continuano le trattative intraprese lo scorso anno.

D -Lei ha indicato nelle agevolazioni fiscali e doganali che Cuba offre agli investitori stranieri,  i punti di forza  del Paese, potrebbe aggiungere qualche altro motivo ? 

R Certamente, Cuba, nel rispetto del suo modello sociale, avrà una forte crescita. E’ un Paese ospitale, sicuro, con una popolazione socievole ed altamente scolarizzata. Non ci sono problemi linguistici perché si parla spagnolo, ma l’italiano è facilmente compreso dai cubani.

D- Dalle sue parole sembra che non ci siano problemi eppure Cuba è considerato un Paese a rischio per i pagamenti.

R- Il governo di Raul Castro sta cercando di far fronte con regolarità ai pagamenti, che comunque nella maggior parte dei casi sono a 6/ 12 mesi . Ma è anche vero che l’Italia, al pari di tutti i Paesi maggiormente industrializzati, ha fatto una  grossa apertura di credito a Cuba, rinegoziando il credito che aveva nei confronti dell’isola caraibica, grazie al quale l’Avana sì è impegnata a favorire gli investimenti delle aziende italiane per un valore corrispondente al suo debito, che era pari a 500 milioni. Inoltre, soprattutto grazie al costante intervento della SACE, con la quale il nostro Istituto collabora, le imprese italiane, a progetto approvato e a determinate condizioni,possono farsi garantire, il rischio di mancato pagamento e ottenere l’immediato pagamento dalle banche con cui operano.

D Cosa risponde a chi dice che Cuba con queste riforme perderà la propria identità?

R Cuba ha bisogno di queste riforme perché produce pochissimo e ha bisogno di capitali e tecnologia per migliorare le condizioni economiche della propria popolazione. E’ chiaro che il denaro corrompe le menti ma sono fiducioso che Cuba non tradirà la sua storia e i suoi ideali e manterrà le conquiste sociali riconosciute da tutti nel campo della scuola e della salute pubblica.

D – Considerato il successo suscitato dalle aziende italiane prevede una nuova missione a Cuba? 

R – Certamente dopo una verifica che faremo a breve con le imprese che erano presenti alla XXXIV FIHAV saranno necessari degli ulteriori incontri a Cuba. Inoltre siamo stati già contattati da alcune aziende che operano nel settore delle costruzioni e nel settore sanitario che suscitano il nostro interesse per le loro capacità di proporre prodotti tecnologicamente innovativi.

D – Pensa che la recente elezione di Trump inciderà sui rapporti tra USA e Cuba ?

R – E’ del tutto evidente che l’elezione di Trump segnerà una dura battuta di arresto al processo di avvicinamento tra i due popoli, iniziato da Obama con la riapertura delle relazioni diplomatiche, perché dovrà mantenere la parola data alla potente lobby anticastrista che vive in Florida, che è assolutamente contraria all’eliminazione dell’embargo.Penso, anche, che le lancette della storia non possano tornare indietro e per quanto la strada da percorrere sia ancora lunga, la via è stata ormai tracciata.