Festa della Repubblica, aperte le Gallerie d’Italia

Napoli, da Caravaggio a Gemito e la collezione di ceramiche attiche magno-greche

Museo

Festa della Repubblica, aperte le Gallerie d’Italia a Milano, Napoli, Torino e Vicenza e la Galleria di Palazzo degli Alberti a Prato. Il 5 giugno, prima domenica del mese, ingresso gratuito in tutte le sedi museali. Molte le esposizioni temporanee, dalla fotografia a Torino, alla grande mostra che conclude la XIX edizione di Restituzioni a Napoli, ai marmi di Torlonia a Milano. 

In occasione della Festa della Repubblica, giovedì 2 giugno, le Gallerie d’Italia di Milano, Napoli, Torino, Vicenza e Palazzo degli Alberti a Prato saranno aperti con possibilità di visitare le mostre temporanee e le collezioni permanenti.

Domenica 5 giugno, le sedi museali proporranno inoltre l’entrata gratuita, in linea con l’iniziativa del Ministero della Cultura che prevede l’accesso libero ai musei statali le prime domeniche del mese. Molte dunque le occasioni per scoprire le nuove sedi delle Gallerie d’Italia a Napoli e Torino, addentrarsi nelle novità delle Gallerie d’Italia di Milano e Vicenza e nello spazio museale di Prato, aperto recentemente al pubblico.

A Milano (giovedì 2 giugno chiusura alle ore 19.30), insieme ai percorsi dedicati alle collezioni permanenti, Da Canova a Boccioni e Cantiere del Novecento, che si snodano lungo i tre palazzi storici che danno vita al museo di Intesa Sanpaolo con affaccio su piazza Scala, viene proposta la nuova esposizione temporanea I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori. The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces: 96 marmi della Collezione Torlonia, la più importante raccolta privata di statuaria classica a livello mondiale. Il percorso, analizza la storia del collezionismo di antichità a Roma dal XV al XIX secolo, aspetto che evidenzia l’eccezionale rilevanza delle sculture del Museo Torlonia. L’appuntamento milanese inaugura, dopo Roma, il programma espositivo della Collezione presso importanti musei internazionali.

A Torino, la nuova sede di Gallerie d’Italia in piazza San Carlo, da poco inaugurata, propone due importanti mostre fotografiche allestite nei piani ipogei del museo; al piano nobile, un prezioso nucleo di opere di arte barocca piemontese – tra cui le nove tele dell’Oratorio della Compagnia di San Paolo – costituisce la collezione permanente del museo.  La prima mostra temporanea, La fragile meraviglia. Un viaggio nella natura che cambia, con la curatela di Walter Guadagnini e il contributo di Mario Calabresi, racconta il lavoro di Paolo Pellegrin attraverso un reportage fotografico che intende indagare i temi legati al cambiamento climatico, nel rapporto tra l’uomo e il suo ambiente naturale. Un progetto che ha impegnato il fotografo per oltre un anno, e che lo ha visto muoversi in diverse zone del mondo.

La mostra Dalla guerra alla luna 1945-1969. Sguardi dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, curata da Giovanna Calvenzi e Aldo Grasso, attraverso una selezione di circa 80 scatti, racconta l’Italia che rinasce dalle macerie del secondo conflitto mondiale, il piano Marshall con cui l’America l’aiuta a ripartire, il boom degli anni ’60 e l’avvento della televisione, la motorizzazione di massa e i sogni legati alla conquista della luna.

A Vicenza viene proposta la collezione del Settecento Veneto, con dipinti di Canaletto, Guardi, Carlevarijs, e la straordinaria Caduta degli Angeli Ribelli, gruppo scultoreo di oltre sessanta figure scolpite in un unico blocco di marmo di Carrara. Ultimi giorni per scoprire, fino a domenica 5 giugno, l’itinerario Argilla. Storie di vasi, che ripercorre la nascita della preziosa ceramica antica, con opere della collezione Intesa Sanpaolo e prestiti di importanti realtà museali. In collaborazione con il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova, l’esposizione propone percorsi inclusivi con video in Lingua dei Segni Italiana, audiodescrizioni e un libro tattile d’artista. Fino al 5 luglio inoltre è proposto Vedere l’invisibile. Icone russe dalla collezione Intesa Sanpaolo, un percorso tra le antiche tavole, in dialogo con l’artista contemporaneo Valery Koshlyakov.

A Napoli (con apertura straordinaria giovedì 2 giugno fino alle ore 20.00), la nuova sede delle Gallerie d’Italia di via Toledo propone, accanto al percorso Da Caravaggio a Gemito, la collezione di Intesa Sanpaolo di ceramiche attiche e magno-greche, per la prima volta esposta nella sua interezza, con prestiti importanti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e un nuovo itinerario dedicato all’arte del Novecento.

Al piano terra, dedicato alle esposizioni temporanee, fino al 25 settembre uno straordinario “viaggio in Italia” propone circa 200 opere nella mostra La Fragilità e la Forza che conclude la XIX edizione di Restituzioni, programma di restauri che, in 33 anni di storia, ha restaurato e restituito alla collettività oltre 2000 opere appartenenti al patrimonio del Paese. In mostra in questa edizione 87 nuclei di opere appartenenti a 81 enti proprietari, tra siti archeologici, musei pubblici e diocesani, chiese e luoghi di culto, in un percorso che spazia dall’archeologia a capolavori di Bellini, Cima da Conegliano, Bronzino, fino a dipinti di Monet, Boccioni e Pellizza da Volpedo. 

A Prato, apertura straordinaria giovedì 2 giugno per la Festa delle Repubblica della Galleria di Palazzo degli Alberti, visitabile dal 25 marzo scorso nei fine settimana, ad ingresso gratuito, con 90 capolavori esposti di artisti quali Bellini, Caravaggio, Bronzino, Filippo Lippi. 

In un racconto ricco di pathos, l’esposizione curata da Lia Brunori – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per Firenze, Pistoia e Prato – racconta la collezione oggi proprietà di Banca Popolare di Vicenza S.p.A. in L.C.A. con un avvio narrativo che, da due tabernacoli affrescati del primo Quattrocento, prosegue con rappresentazioni pittoriche medievali che trovano nella Madonna col Bambino di Filippo Lippi l’espressione più alta. Nella Galleria si possono ammirare anche la Coronazione di spine, capolavoro di Caravaggio, opere del Cinque-Seicento di area fiorentina e le sculture di Lorenzo Bartolini, artista di Prato attivo nella prima metà dell’Ottocento.