di Marco Martone
Non commettiamo lo stesso, squallido errore commesso dai vari grilli sparlanti della Tv. Da Mughini a Crucuani, da Cecchi Paone a Pif (chi è costui?), fino a Laura Pausini (dico Laura Pausini, mica cazzi…). Paolo Rossi “era un ragazzo come noi” (come canta Venditti) e i ragazzi, si sa, ogni tanto commettono errori e spesso (come Diego) pagano sulla propria pelle. Paolo Rossi aveva 23 anni quando fu fagocitato dal clan delle scommesse e sbagliò. Lui come altri. Poi ha pagato e ci ha restituito sul campo, con infinite emozioni, le sue colpe espiate. Anche il rifiuto al Napoli è stato più volte spiegato. Una scelta di cui si pentì e che non è mai stata motivata da atteggiamento ostile nei confronti della nostra città. Ricordiamo Pablito per quello che era. Un Campione vero e un ragazzo dolce e perbene. L’ipocrita perbenismo da quattro stracci, lasciamolo ai tanti miserabili della comunicazione, la cui presenza sulla terra sarà un giorno dimenticata, con qualche fugace lacrima e tanta indifferenza.
Ciao Pablito…