Carinaro, marchi internazionali per il centro calzaturiero

Inaugurato in Campania, dal cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, un polo del lusso

CARINARO – “A Napoli, i miracoli li fa San Gennaro. Ho visto che qui, nella mia Carinaro, li fa Salvatore de Cristofaro”. Sono le parole pronunciate dall’Arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe alla cerimonia d’inaugurazione del polo calzaturiero del lusso di Carinaro, tra i più importanti d’Italia. Il nuovo stabilimento del Gruppo de Cristofaro, che si aggiunge agli altri quattro già operativi, curerà la progettazione e la realizzazione di sneakers, le scarpe per il tempo libero, per grandi griffe internazionali come Louis Vuitton, Fendi, Dior, Saint Laurant. Poi, l’arcivescovo ha continuato, sostenendo che è stata grande la sorpresa nel visitare una realtà tanto importante per il martoriato territorio casertano e per tutta la regione Campania. “Di fronte a una crisi che demoralizza soprattutto i giovani e li spinge ad andare via, – ha sostenuto – le mie parole di conforto, da oggi, possono essere più forti, perché qui ho visto una vera speranza per il futuro dei nostri ragazzi”. Alla cerimonia hanno preso parte anche rappresentanti delle istituzioni locali, provinciali e regionali. L’assessore regionale all’industria, Amedeo Lepore, ha ringraziato dal palco Salvatore de Cristofaro: “…perché ha dimostrato che la Campania è una terra meravigliosa, ricca d’ingegno, di capacità e soprattutto di eccellenze. Il nostro compito come istituzione è quello di mettere in rete queste realtà produttive, che rappresentano la moneta buona che scaccerà quella cattiva, impersonata dall’industria illegale della contraffazione e dalla malavita”.

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Nel suo indirizzo di saluto il presidente di Confindustria Campania, Costanzo Jannotti Pecci, ha raccontato, per esperienza personale, che la presenza del Cardinale Sepe porta fortuna alle imprese. Poi ha aggiunto: “Questa nuova iniziativa del Gruppo de Cristofaro è quella famosa luce in fondo al tunnel. Qui riesco a vederla ben chiara e oggi possiamo andare via col cuore pieno di speranza”. Il presidente dell’Asi di Caserta Raffaela Pignetti, si è complimentata per il nuovo stabilimento, punta di diamante dell’area Asi, ma ha anche aggiunto: “In un anno di gestione ho partecipato all’inaugurazione di ben tre nuove iniziative imprenditoriali. Ciò significa che il tessuto produttivo è vivo e che l’aver puntato tutta la gestione dell’area industriale sulla trasparenza e sulla legalità, comincia a dare i suoi frutti”.

Parole quasi commosse dai rappresentanti degli enti locali, presi nella morsa delle enormi difficoltà di gestione del territorio. Così l’assessore provinciale alle Attività produttive Angelo Sglaro, l’assessore alle Attività produttive del Comune di Carinaro, Maria Grazia De Chiara, in rappresentanza del sindaco, e il primo cittadino di Teverola, Dario Di Matteo, hanno tutti parlato di speranza di riscatto e di reali possibilità di crescita, mettendo a disposizione delle imprese tutta la collaborazione che Comuni e Provincia possono dare per favorire soprattutto la crescita occupazionale. La nuova fabbrica copre cinquemila metri quadrati e dà lavoro a cinquanta nuovi occupati, tutti formati all’interno dell’azienda, che si aggiungono ai 350 già impegnati negli altri stabilimenti. Grazie soprattutto a tecnologie d’avanguardia, la struttura servirà a rispondere alle richieste di produzione di grandi griffe, che hanno scelto di affidare al Gruppo de Cristofaro parte delle loro produzioni, dopo averne valutato a fondo le capacità organizzative, la grande attenzione alla formazione della mano d’opera, gli investimenti consistenti nella ricerca e soprattutto l’alta qualità del prodotto finale, indispensabile nel settore del lusso.  È la conferma che la vecchia intuizione di puntare sulla qualità assoluta paga anche in Campania. Da qui la decisione di Salvatore de Cristofaro di dare vita a una nuova azienda e di affidarne la conduzione al figlio Luca che ha maturato importanti esperienze di studio all’estero ed è pronto a raccogliere il testimone e a dare vita a quel ricambio generazionale che ancora è un problema per le industrie campane.