Brikmania, l’insostenibile leggerezza dei Lego a Palazzo Fondi

I visitatori della mostra saranno accolti da oltre un milione di mattoncini

Nella suggestiva cornice di Palazzo Fondi ha preso il via, il 13 ottobre, la mostra Brikmania – Un mondo di mattoncini LEGO.  L’apertura di questa insolita esposizione è stata preceduta da un’originale presentazione, in anteprima assoluta, per i giornalisti e le Autorità, coinvolti in una sorta di happening ricco di interessanti spunti di riflessione.
I visitatori saranno accolti da oltre un milione di mattoncini Lego e da più di due milioni di mini-figure. Un allestimento fatto con il cuore e con pazienza certosina che rivela la volontà di sognare ancora, malgrado tutto. La mostra nasce, non a caso, dalla lungimiranza e dall’estro creativo di Wilmer Archiutti, collezionista LEGO che ha fatto della sua passione un progetto non solo di vita ma anche professionale realizzando persino una società: la LAB (Literally Addicted to Bricks). A coordinare l’attività, offrendo un valido supporto, la 2GM, che prende il nome dai due soci, Giuliamaria e Gianmatteo Dotto.
Il fil rouge è rappresentato dalla saga di Star Wars (con l’incursione a sorpresa di Homer Simpson e del cattivissimo Joker, che confermano la vena poliedrica di quanti hanno lavorato all’evoluzione di questa avventura).
Quattro le sezioni da ammirare: Motori, Pirati, la già citata sezione dedicata a Star Wars e l’incantevole City & Fun che ripropone affascinanti scenari urbani in miniatura, in una funambolica rapsodia “gershwiniana”. Per completare l’esperienza dell’esposizione, sono stati previsti alla fine del percorso spazi di gioco libero ed attività creative che garantiscono un pieno coinvolgimento dei visitatori più giovani.
Brikmania è così un omaggio, sentito, al fascino senza tempo dei LEGO.
Il LEGO Group è stato fondato nel 1932 da Ole Kirk Kristiansen ed il mattoncino, nella sua forma attuale, venne lanciato nel 1958.
Una mostra adatta a tutti, come più volte sottolineato dalle società organizzatrici, Time4Fun e Venice Exhibition, che esalta anche l’importanza del collezionismo per la sopravvivenza dell’Arte, declinata in tutte le sue meravigliose sfumature.
Remote tendenze ritualistiche, curiosità, passione, prestigio e desiderio di innalzarsi o di ritornare nel proprio “paradiso perduto”, gusto della scoperta, calcolo speculativo: sono questi i fattori che entrano in gioco quando parliamo di collezionismo.
Una menzione particolare meritano il ritratto di Totò interamente realizzato con i mattoncini, che verrà donato alla città al termine della mostra, il 27 gennaio, e il rarissimo Yellow Castle, l’unico castello LEGO in giallo. 
Si tratta di un set di 797 pezzi venduto dal 1977 al 1983. 
Un plauso per la perfetta riuscita dell’anteprima e, più in generale, di questa mostra che promette di incantare grandi e piccoli, spetta anche all’Ufficio Stampa della Mostra – la ADR Communication – e nello specifico al rigoroso lavoro di Anna Di Risio ed Emma Di Lorenzo.
Il mattoncino proclamato per due volte nel corso del Novecento “il giocattolo del secolo”, si conferma ancora tale. E oggi più che mai si avverte la necessità di recuperare la dimensione ludica.
A giudizio di chi scrive, i giocattoli sono anch’essi personaggi di una fiaba immortale; con la leggerezza delle foglie d’autunno sussurrano che qualcosa dentro di noi non vuole dimenticare il crepuscolo delle fate. Ed è per questo che i ricordi della nostra infanzia sopravvivono malgrado l’incedere veloce del giorno…
Un monito che, in questi tempi senza gloria, dovremmo tutti tenere sempre a mente.
Da vedere.

Eleonora Belfiore