Sembra strano, ma la stagione autunnale, con le sue giornate piovose e le mareggiate, porta il #ParcoSommerso di #Baia nel pieno della sua vitalità. Vi parleremo nei prossimi giorni dei cantieri che si sono avviati, ma oggi vi raccontiamo di questa #scoperta, avvenuta nell’agitato scorso week end, quando il mare ha spostato qualche granello di sabbia in più nella Villa con ingresso a protiro, vicino al ben noto Mosaico delle pelte. Questo è bastato al decano dei subacquei di Baia, Guglielmo William Fragale, del Centro sub Pozzuoli, per intravedere alcuni centimetri quadri colorati e prontamente segnalarli agli Uffici del Parco.
Il riscontro è stato, come sempre, un’ emozione: è un pavimento in marmo, ottimamente conservato, di una stanza aperta sul grande peristilio della villa, in cui anche le pareti erano rivestite dello stesso materiale. Una sala da pranzo probabilmente, arricchita sul pavimento da questo disegno a scacchiera (Q/Q3 secondo la definizione tecnica) realizzato in marmi di diversi colori, provenienti da più parti dell’impero romano. Cipollino, Portsanta, Greco Scritto i nomi dei materiali usati per queste piccole lastre giustapposte che, ad una attenta osservazione, mostrano le tracce di un loro lungo uso, di un riutilizzo. Siamo probabilmente nel periodo Tardoantico, nel III o IV secolo d.C., quando l’intera Villa subisce una importante ristrutturazione, come ci testimonia un altro suo rilevante vano, l’aula basilicale lungo il canale d’ingresso al lacus Baianus. Anche qui un altro articolato pavimento in marmo, già noto da tempo e realizzato con decine di frammenti di diversi colori, ci parla dei lavori svolti più di cent’anni dopo il mosaico delle pelte, a dimostrazione della vitalità di Baia e dei suoi frequentatori fino a pochi decenni prima che il bradisismo portasse tutto questo tratto di costa sotto il livello del mare.