(di Eelonora Belfiore)
Dopo i bagordi di Natale, un’idea originale per smaltire una bella manciata di calorie potrebbe essere quella di farsi un giro in centro ed incontrare il prestigioso ospite giunto nelle sale di Palazzo Zevallos Stigliano, a via Toledo. Stiamo parlando del celebre “Ritratto d’uomo” (detto anche “Ritratto Trivulzio”) di Antonello da Messina, proveniente dalle collezioni del Museo civico d’arte antica, allestito nel suggestivo Palazzo Madama di Torino.
Antonello da Messina nacque a Messina nel 1425 e si formò nella bottega partenopea del Colantonio, al tempo di Alfonso I che accoglieva, presso la sua coltissima corte, artisti di varie provenienze soprattutto dalle Fiandre. Il pittore siciliano è considerato uno dei più grandi pittori rinascimentali dell’Italia meridionale ed esponente della pittura fiamminga in Italia. La sua figura, a causa delle poche opere realizzate, venne sottovalutata dal Vasari nel ‘500 e misconosciuta lungamente sino alla fine dell’Ottocento quando Bernard Berenson e altri studiosi squarciarono il velo polveroso dell’oblio, riconoscendo nell’artista il tipico rappresentante dell’Homo Novus del Rinascimento.
L’opera in mostra a Napoli , dipinta nel 1476 e che rivela nei suoi dettagli minuti la profonda conoscenza dell’artista della pittura fiamminga, rimarrà esposta fino al 10 gennaio. L’iniziativa si inserisce in un più ampio rapporto di scambio e collaborazione con la Fondazione Torino Musei, che cura e gestisce il patrimonio storico-artistico del capoluogo piemontese. La splendida struttura di Palazzo Zevallos Stigliano è, ormai, un vero e proprio museo con un nuovo allestimento che presenta oltre 120 opere, con tanti capolavori riguardanti la città di Napoli, dal Seicento sino ai primi anni del Novecento.