A Pompei tassa turistica per i bus, la rivolta di Confesercenti

Schiavo: «Controproducente applicare questo ticket a stagione avviata»

Fa discutere la decisione del commissario prefettizio, Maria Luisa D’Alessandro, di applicare il ticket di 80 euro per tutti gli autobus turistici che transitano nella città degli Scavi 

di Livio Esposito

Scatta la protesta di Confesercenti Napoli e Campania avverso la decisione del commissario prefettizio di Pompei, Maria Luisa D’Alessandro, di applicare il ticket di 80 euro per tutti i bus turistici che transitano nella città degli Scavi (a partire dallo scorso primo marzo). Ieri l’incontro tra il commissario, Gennaro Lametta, coordinatore regionale e provinciale di Federnoleggio, e Gianluca Machetti, presidente sezione di Pompei di Confesercenti, non ha avuto esito positivo. «Si tratta di un grave errore – sottolinea Vincenzo Schiavo, presidente Confesercenti Napoli e Campania – per diversi motivi. Innanzitutto per i tempi, visto che la stagione turistica è già avviata e pianificata da tempo. I tour operator e le navi da crociera programmano le escursioni, con le relative tariffe, almeno 12 mesi prima. Questa decisione sfavorirà il flusso turistico, molti crocieristi e turisti cambieranno itinerario, questa tassa graverà ulteriormente sugli operatori turistici e sui consumatori. Chiediamo inoltre al Prefetto la funzione di questo balzello: se servirà per aumentare e migliorare i servizi per i turisti, dal momento che ce ne sarebbe bisogno, siamo pronti  a sederci al tavolo per essere collaborativi e propositivi. Diversamente se questa tassa servirà solo per ripianare i debiti comunali ci opporremo in tutte le sedi disponibili. Non è possibile sempre gravare sui commercianti o sui consumatori. Questo balzello  – conclude Schiavo – avrebbe un senso solo se fosse funzionale alle attività di sviluppo e di commercio di Pompei o per fornire servizi migliori ai turisti».