Marco Martone
Un genio della comicità, forse l’unico vero erede del grande Eduardo. Una maschera italiana, che parlava di Napoli. Un Pulcinella senza tempo, attuale e dissacrante. Tutto questo e tanto altro è stato e continua ad essere Massimo Troisi. Oggi avrebbe compiuto 67 anni e riesce davvero difficile immaginarlo con i capelli incanutiti dal tempo, con il solco delle rughe sul viso, con il volto stanco di un anziano signore. Massimo Troisi ha fermato il suo e il nostro tempo, quel maledetto 4 giugno del 1994.
Quel pomeriggio di quasi estate si fermò il suo cuore e cominciarono a battere, per lui, quelli di tutti noi. E quel battito ancora continua. Perchè Massimo è vivo, nel ricordo di chi lo amava e nel rimpianto di chi non l’ha conosciuto. E’ vivo nelle frasi che ripetiamo, come un mantra, cadenzando le nostre giornate. E’ vivo nei film e nelle interviste che continuiamo a vedere e rivedere, che impariamo a memoria, proprio come facciamo con i film e le battute di Totò.
E tutto quello che Troisi avrebbe potuto regalarci possiamo soltanto immaginarlo, con malinconia e con la dovuta rabbia di chi si è visto sottrarre un bene tanto prezioso, in maniera così improvvisa e brutale. Aveva solo 41 anni Massimo, il Postino di Neruda, quando ha portato la sua lettera in paradiso, poco dopo averci regalato la sua ultima magia cinematografica. Siamo invecchiati e lui è rimasto eterno. E allora tanti auguri Massimo, 67 anni sono pochi, sono il nulla, nel mare di ricordi che ci hai lasciato.