Procida implora: Salvate il nostro ospedale!

Il piano regionale prevede la soppressione del pronto soccorso

 

 

di Livio Esposito

Si inasprisce la protesta dell’isola di Procida a seguito dell’approvazione del piano di programmazione della rete ospedaliera della Regione Campania che ai sensi del DM 70/2015 2016/2018 prevede la soppressione del pronto soccorso attivo 24 ore e la sua sostituzione con un punto di primo intervento con appena tre posti letto di cosiddetta “osservazione breve”. Cittadini, e turisti saranno così privi di quello che è uno dei fondamenti della Costituzione Italiana: il diritto alla salute.

Procida è un’isola di 10.500 residenti, 25.000 abitanti d’estate, con 250.000 sbarchi di ospiti nel corso dell’anno. La struttura sanitaria che sinora ha garantito la gestione delle emergenze è gestita con la turnazione di medici specialisti provenienti dall’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Questa organizzazione è stata ottenuta 30 anni fa dopo le richieste della comunità, sollecitate dalla morte traumatica di una giovane non adeguatamente soccorsa.

Ma i residenti dell’isola non si arrendono e contestano la mancata applicazione della deroga per le piccole isole, inserita nel piano di risanamento della sanità Campana in virtù della condizione di piccola isola, fisicamente circondata dal mare e lontana dalle strutture ospedaliere della terraferma. Una deroga che seppur prevista per le tre isole è stata mantenuta unicamente per Ischia e Capri.

L’amministrazione Comunale, con in prima linea il sindaco Raimondo Ambrosino, di concerto con un comitato di cittadini nato spontaneamente chiede che tutti siano a conoscenza di quale atto scellerato ha investito l’isola. Procida, l’isola di Arturo di Elsa Morante, insorge iniziando da quelle che sono espressioni di protesta silenziosa ma manifesta come tingere con drappi neri il borgo di Marina Corricella, la “grancia” più suggestiva dell’isola, set del film Il Postino di Massimo Troisi.

Uno dei posti più colorati del mondo si veste a lutto!

“Per noi la battaglia è appena iniziata. Si parla di rimodulazione del presidio ospedaliero ma di fatto si tratta di una vera e propria soppressione del punto di pronto soccorso che si è rivelato in questi anni essenziale per salvare molte vite umane” ha dichiarato un rappresentate del Comitato per la difesa dell’Ospedale di Procida, che in rete ha lanciato l’hashtag #lospedalenonsitocca.

“Questo piano, che non sarà attivo fino alla pubblicazione sul BURC, ci riporta indietro di trent’anni.” ha dichiarato il Sindaco Raimondo Ambrosino. “Faremo appello, come previsto dal decreto stesso, ai Ministeri della Sanità e dell’Economia. Resta l’amarezza per non essere stati difesi dalla Regione Campania. Il consigliere del Presidente alla sanità, dott. Enrico Coscioni, ha fermato il suo sguardo solo su Capri, evidentemente l’unica isola che si intravede dal suo appartamento di Salerno. Ne chiediamo le dimissioni, per non aver saputo interpretare al meglio la disponibilità del Presidente De Luca a salvaguardare la sanità della nostra isola”. Ieri si è svolta una fiaccolata che coinvolgerà l’intera isola. Il corteo partito da Marina Grande per raggiungere il presidio sanitario in via De Gasperi. Lunedì 22 è programmato lo sciopero generale dell’isola con l’eventuale blocco del porto commerciale di Marina Grande.