Street Food Parade, Napoli diventa la capitale del cibo da strada

Dal 22 al 24 aprile Napoli diventerà la capitale internazionale del cibo da strada. Al Centro Direzionale, lungo il Viale della Costituzione, si svolgerà l’International Street Food Parade, organizzato dalla ‘To Business Agency’. Sarà una rassegna gastronomica del sempre più in voga ‘street food’, quello che può farci compagnia in ogni momento della giornata.

La cucina da strada è frutto di tradizioni alle volte secolari, che da luogo a luogo, secondo i prodotti della terra, si sono risolte nelle più bizzarre combinazioni per esaltare il palato di tutti. Di quelli che hanno il tempo per fermarsi ad assaporare la vitalità del vivere mentre passeggiano, e di quelli che ne hanno così poco, da non poter mai fare un pasto più lungo di quello che serve un chiosco all’angolo di una piazza.

La manifestazione prevede l’allestimento di 100 Food Truck e stand che accomuneranno, in un solo viale, tradizioni culinarie di tutto il pianeta. Oltre agli stand italiani, divisi in quindici raggruppamenti regionali, ci saranno stand internazionali: Argentina, Austria, Brasile, Francia, Germania, Giappone, Grecia, India, Inghilterra, Messico, Olanda, Perù, Scozia, Spagna, Stati Uniti, Thailandia, Turchia. Tra le altre prelibatezze, si potranno gustare il sushi da strada, i churritos, la bombetta pugliese, il Trapizzino romano (noto a Testaccio quanto a New York ormai), le sarde a beccafico, gli hot dog, i panini con la chianina, il fish&chips e poi tigelle, arrosticini, frittate, sfinciuni palermitano, olive ascolane. A farla da padrone, l’ampia cultura partenopea: pizza napoletana a portafoglio, crocchè, paste cresciute, verdure pastellate, che all’ombra del Vesuvio sono ‘cibo da strada’, da prima che diventasse moda consumarlo e che si chiamasse ‘street food’. Goethe infatti, nel suo ‘Viaggio in Italia’, alla pagina del 19 marzo 1787 così scriveva, mentre passeggiava per le vie di Napoli: “Sulle soglie delle case, grandi padelle erano poste sui focolari improvvisati. Un garzone lavorava la pasta, un altro la manipolava e ne faceva ciambelle che gettava nell’olio bollente, un terzo, vicino alla padella, ritraeva con un piccolo spiedo le ciambelle che man mano erano cotte e, con un altro spiedo, le passava ad un quarto garzone che le offriva ai passanti”. L’evento, per tutti e tre i giorni, è in programma dalle 12.00 alle 24.00, con ingresso gratuito.

Francesco Paolo Mazza