Sanremo 2020, il festival delle emozioni!

Trionfa Diodato, secondo Gabbani, terzi i Pinguini Tattici Nucleari

di Mariateresa Di Pastena

“Fai rumore”, è il titolo della canzone con cui Diodato ha vinto non solo il  settantesimo Festival di Sanremo ma anche altri premi all’interno della stessa kermesse canora (premio della critica ‘Mia Martini’ e premio della sala stampa ‘Lucio Dalla’. Una vittoria dedicata alla sua famiglia ma anche alla sua città, Taranto. Una bellissima voce ed un bel canto d’amore e di sofferenza, il  suo, di quella sofferenza inevitabile, e a volte un po’ masochista, che spesso la fine di un amore si porta dietro, E il rumore c’è stato, eccome, in queste serate sanremesi all’insegna della musica, delle emozioni e delle donne. Anche se poi, paradossalmente, il podio finale ha pullulato di soli uomini, visto che al secondo posto è arrivato Francesco Gabbani, al terzo il gruppo dei Pinguini Tattici Nucleari, e a vincere tra le giovani proposte è stato Leo Gassmann. Eppure, tante anche le cantanti, molto brave anche loro, che hanno partecipato, e tante le loro canzoni interessanti ed originali. Tante anche le donne che hanno accompagnato il conduttore, un eclettico Amadeus, coniugando la loro bellezza e la bravura in mille modi, con esibizioni, riflessioni, messaggi e storie personali. Ne citiamo due per tutte: le giornaliste Rula Jebreal, che ha emozionato tutti con il suo accorato monologo sulla terribile vicenda di sua madre e quindi contro la violenza sulle donne, e  Diletta Leotta, che quasi si è ‘scusata’ per la sua bellezza, spesso nel mirino dei pregiudizi e dei luoghi comuni, cercando di mostrare anche la propria bellezza interiore, dialogando dolcemente con la nonna in sala, una bellissima signora di ottantacinque anni, e mostrando il proprio alter ego virtuale anziano.

E che dire del conduttore Amadeus, e di Fiorello? Il primo, professionale e allo stesso tempo semplice e spontaneo, il secondo un vero mattatore e showman,  una coppia estemporanea non solo di presentatori, ma di comici e di imitatori, che ha tenuto magistralmente testa ad ore ed ore di diretta tv, giostrandosi abilmente tra i cantanti, gli ospiti, i look ricercati e qualche colpo di scena… E poi, tra le emozioni, la nostalgia, che si è impadronita dei telespettatori non più giovanissimi davanti al ritorno di Marina Occhiena nel gruppo de I ricchi e poveri, dopo quasi quarant’anni di assenza… E davanti ad una Sabrina Salerno, icona degli anni ottanta, che, al festival, ha partecipato al tourbillon delle tante presenze femminili  che si sono alternate accanto ad Amadeus… Tanti gli artisti internazionali che si sono esibiti, tra cui Mika, con la sua inconfondibile purezza. Sul palco anche Albano e Romina, Emma Marrone, Massimo Ranieri, Gigi D’’Alessio, Gianna Nannini, Zucchero, la presenza di Mara Venier, di Antonella Clerici, il coraggio di Jessica Notaro, e molti altri ospiti. E poi l’arte affabulatoria e coinvolgente di Roberto Benigni  che ha, come sempre, incantato tutti, stavolta con il Cantico dei cantici… Ma, grande protagonista,  è stata l’energia della musica che non ha età, e somiglia ad un’altalena su cui possono salire davvero tutti! A dondolarsi su quella dell’Ariston sono stati (rigorosamente in ordine alfabetico) Anastasio, Giordana Angi, Junior Cally, Diodato, Elodie, Francesco Gabbani, Irene Grandi, Raphael Gualazzi, Paolo Jannacci,  Elettra Lamborghini, Achille Lauro, Levante, Marco Masini, Morgan e Bugo (poi squalificati), Enrico Nigiotti, Pinguini Tattici Nucleari, Rita Pavone, Piero Pelù, Riki, Rancore,Tosca, Alberto Urso, Le Vibrazioni (la cui canzone è stata cantata sul palco anche nella lingua dei segni italiana, un’iniziativa davvero bellissima e lodevole),  Michele Zarrillo. Fili conduttori di questo festival, dunque, le emozioni e i sentimenti, in primis l’amore, cantato anche dall’applauditissimo ospite fisso Tiziano Ferro, e l’amicizia.  Non sono mancati, però, i colpi di scena e le polemiche,  che, come sempre precedono,  caratterizzano e poi seguono il festival di Sanremo. Resterà, comunque, la musica, con il suo linguaggio universale, perché, alla fine, parafrasando proprio il titolo di una delle canzoni in gara, in fondo, quando c’è la ‘musica, il resto scompare’!