«Salvate la stagione sciistica a Roccaraso!»

Scrivonapoli torna nella comunità abruzzese, dove dominano paure infondate

Tante disdette e continue richieste di informazione su valanghe e terremoto. Così si rischia di mandare in fumo un’intera stagione invernale. L’allarme degli albergatori, pronti a iniziative  

di Marco Martone

La passione per la neve e l’aria salubre, l’amore per Roccaraso, da sempre la “montagna dei napoletani”, la voglia di dare un piccolo contributo a una comunità che si sente penalizzata, a giusta ragione, da una campagna di informazione non sempre corretta, ha portato la redazione di Scrivonapoli ad occuparsi, nei giorni scorsi, di una situazione paradossale che sta riguardando il comune abruzzese in queste settimane.

I tragici fatti che hanno colpito parte della regione, la paura e la psicosi per il terremoto, la cattiva informazione sul rischio valanghe, hanno prodotto un calo di presenze notevole proprio nel periodo che gli operatori del settore, turistico e alberghiero, considerano più florido per lo sviluppo economico del paese. La neve comincia a far paura e le disdette di prenotazioni e settimane bianche si susseguono a ritmo preoccupante. Ristabilire l’ordine delle cose, nel rispetto di tante persone che stanno soffrendo, sembra anche a noi la cosa più giusta da fare. Ecco perché Scrivonapoli ha deciso di tornare a Roccaraso per fare il punto della situazione e capire, davvero, cosa stia accadendo.

«Ci stanno massacrando, ecco cosa sta succedendo», dice senza mezze misure Armando Cipriani del Grande Albergo e che in passato ha anche ricoperto la carica di sindaco di Roccaraso. «Da una settimana tutto è fermo – prosegue – molti clienti telefonano per sapere se ci sono allarmi valanghe o se si avvertono le scosse di terremoto e molti decidono di rinunciare alla loro vacanza. Il calo di presenze è notevole».

Il paradosso è che Roccaraso è più distante dal luogo dell’epicentro che non da Napoli. Eppure la paura, comprensibile ma spesso eccessiva, sta bloccando l’economia dell’intera comunità montana. «Siamo pronti a promuovere anche iniziative comuni, magari assieme agli impiantisti – dice Cipriani – il problema riguarda un po’ tutti. Pensi che molti sci club romani non sono venuti per nulla».

Un allarme condiviso anche da Valentino Valentini, dell’hotel Vette d’Abruzzo. «Purtroppo non c’è gente – dice – la Tv ci sta facendo terra bruciata intorno. Adesso ci si è messo anche un prete che, alla Vita in diretta, ha espressamente detto di non recarsi in Abruzzo».

Una vicenda complicata, dunque, che sta trovando molto spazio anche su Facebook, dove alcune pagine sono invase da post che, supportati da foto e immagini del posto, invitano a recarsi a Roccaraso, senza aver paura o timori infondati.

Tra i tanti messaggi questo, forse, il più significativo : “Nel rispetto dell’immane tragedia che ha colpito le province di Teramo e Pescara, è opportuno precisare che qui a Roccaraso, Rivisondoli, Pescocostanzo e Castel di Sangro viviamo una situazione di assoluta normalità”. «Un’ottima iniziativa, promossa al momento opportuno», sostiene Carlo Ponticiello, avvocato napoletano e assiduo frequentatore di Roccaraso.

Per cercare di fare chiarezza e tranquillizzare i turisti, sul sito online roccaraso.net, sono state illustrate alcune iniziative in corso tra cui la presenza in zona del valangologo Bonaventura Margadonna, con analisi stratigrafica del manto nevoso, un bollettino niveometereologico quotidiano, una serie di opere fisse (barriere elastiche e paravalanghe) per rafforzare l’attività “passiva” di controllo del rischio.

«Il lavoro di controllo e il monitoraggio del manto nevoso che ogni giorno portiamo avanti è la risposta migliore alla domanda di sicurezza che, dopo gli ultimi fatti di cronaca e dopo le abbondanti precipitazioni, si è fatta ancora più forte – ha spiegato al sito Margadonna – ogni mattina, prima dell’apertura degli impianti di risalita, diffondiamo un bollettino al termine di un’attenta analisi della situazione. Durante l’intera giornata teniamo sotto controllo il processo di trasformazione della neve, in particolare nei periodi in cui c’è vento e si registra un forte rialzo delle temperature. Proprio per questo alle previsioni facili, abbiamo sempre preferito lo studio e l’analisi dettagliata di tutti questi fattori».

Intanto c’è anche una bella notizia. Si comincia, infatti, a ripristinare la linea ferroviaria, in attesa dell’arrivo della Transiberiana d’Italia, previsto per il prossimo 29 gennaio. E centinaia di turisti sono previsti nei prossimi giorni in piazza della stazione, senza paura…