Requiem sull’ottava nota, la camorra vesuviana

Giovanni Taranto in libreria coinvolge i lettori in un'altra appassionante vicenda

Siamo negli anni ’90. Camorra, mafia, estorsioni, droga e microcriminalità sono gli avversari quotidiani del capitano Giulio Mariani, romano de’ Roma, al comando di una compagnia dei Carabinieri nel Vesuviano. Pochi gli spiragli per la vita familiare. Pasqua è vicina. L’attività del racket si intensifica. Uno showroom viene devastato per costringere il titolare a pagare il pizzo. Gli scontri fra cosche per il controllo dello spaccio si inaspriscono. Un sedicenne, usato come sentinella da una delle “famiglie” rivali, rimane ferito gravemente in un raid. Mariani indaga, affiancato dal Nucleo Operativo, dalla Pm napoletana Clara Di Fiore, e dall’amico Gianluigi Alfano, nerista. Ai due casi si intrecciano omicidi irrisolti e nuovi scontri a fuoco. Ma un mistero complica le indagini. Mariani riceve dei pizzini anonimi, inizialmente incomprensibili. Il mittente sembra voler indicare ai Carabinieri i responsabili di episodi estorsivi, traffici di stupefacenti, boss e killer delle fazioni in guerra. C’è da fidarsi? Chi c’è dietro quelle soffiate? Qual è il suo vero interesse? Al capitano Mariani, l’onere di decifrare le criptiche indicazioni dell’enigmatico informatore e trovare prove concrete che le confermino. Per farlo, dovrà scavare nel ventre della città vecchia e confrontarsi con personaggi particolari, spesso inquietanti. Il tutto tentando di strappare il minorenne ferito e il suo fratellino a un destino segnato, al soldo della camorra.

Sullo sfondo, la vita di caserma, le tradizioni pasquali, il folclore e la filosofia del Vesuviano. Dopo La fiamma spezzata (Avagliano 2021), Giovanni Taranto, con “Requiem sull’ottava nota” (Avagliano Editore) in libreria in questi giorni, coinvolge i lettori in un’altra appassionante vicenda e svela i meccanismi dei clan. Scrive nella prefazione Franco Roberti – Procuratore Nazionale Antimafia dal 2013 al 2017. “Per comprendere le cause storiche, economiche e sociali che hanno reso la camorra parte integrante del tessuto sociale Vesuviano, di Napoli e della sua area metropolitana. E come liberarsene per sempre. Un modo nuovo di raccontare la lotta per la legalità e la giustizia, guardandola in faccia, dall’interno. Fuori dal paralizzante giudizio sui mali di Napoli e della sua area metropolitana, che oscilla da sempre tra rassegnazione autoassolutoria all’ineluttabilità della camorra e ottimismo consolatorio di chi spera che, prima o poi, il bene prevarrà sul male. Qui si intravede una via di uscita”.

Giovanni Taranto è giornalista specializzato in cronaca nera, giudiziaria, investigativa. Sue, alcune delle più importanti inchieste sulla camorra del Napoletano. Dal 2019 al 2021 ha presieduto l’Osservatorio permanente per la legalità oplontino. È stato tra i fondatori di Metropolis Network, dal 1995 al 2013 una delle realtà di punta del giornalismo in Campania. Come direttore di Metropolis TV, realizzando programmi con magistratura e associazioni antiracket, ha contribuito a svelare molti retroscena del crimine organizzato e della mafia del Vesuvio. Oggi è condirettore di «Social News», house organ di Auxilia Onlus, e tiene seminari di giornalismo in diversi atenei. Cintura nera 7° Dan di Taekwondo e 4° Dan di Hapkido, è Grand Master Unitam/Song Moo Kwan. Insegna arti marziali nella scuola pubblica, per l’autodifesa femminile e per il recupero dei minori a rischio. È un operativo del Gruppo di Fatto della sezione di Pompei dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Con Avagliano editore ha pubblicato La fiamma spezzata (2021). Vive a Torre Annunziata.