Quel gran pezzo della Desdemona, ecco la tragedia sexy all’italiana

In prima nazionale al Napoli Teatro Festival Italia, lunedì 12 giugno

Liberamente ispirato all’Otello shakesperiano, Quel gran pezzo della Desdemona, scritto e diretto da Luciano Saltarelli, utilizza alcuni degli stilemi della commedia sexy all’italiana coniugandoli con la trama ineluttabile della tragedia del Bardo. Ambientato nella Milano degli anni ’70, lo spettacolo di Saltarelli debutta, in prima nazionale, lunedì 12 giugno al Teatro Bellini (ore 19, replica il 13, stessa ora), nell’ambito della decima edizione del Napoli Teatro Festival Italia, diretto da Ruggero Cappuccio ed organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival presieduta da Luigi Grispello. In scena, oltre allo stesso Luciano Saltarelli, ci sono Rebecca Furfaro, Giovanna Giuliani, Luca Sangiovanni, Giampiero Schiano. Le scene e i costumi dello spettacolo sono di Lino Fiorito, il disegno luci di Pasquale Mari, le musiche originali sono di Federico Odling  e il suono è a cura di Daghi Rondanini.

Il testo riscritto da Saltarelli si ispira, oltre che al capolavoro shakesperiano, alla novella di Cinzio, letterato e poeta del ‘500: “Nella novella – spiega l’autore e regista – il capitano Moro e Desdemona sono i protagonisti della storia, accanto a loro un alfiere infingardo e un luogotenente. Sarà Shakespeare a regalare un nome a Otello, a Jago e a Cassio e a rielaborare in modo deciso la novella originale. È questo il motivo per cui ho ritenuto lecito riferirmi alla nomenclatura di Cinzio riguardo ai due amanti e di concedermi qualche libertà sulla scelta dei nomi degli altri personaggi, deformandoli per necessità e ruoli che si modificano nel passaggio agli anni ’70”. Lo spettacolo ci cala nella Milano dell’industria, dei conflitti di classe, degli immigrati schiavi del lavoro, avvolgendola in suggestioni cinematografiche di quegli anni. Sullo sfondo della vicenda teatrale, troviamo una città infiammata dalle lotte di potere, dagli scontri di classe, dai conflitti sessuali, dagli atti terroristici, dove la nebbia si confonde col fumo d’un ordigno esploso, una Milano brulicante di esistenze brillanti o cupe, tutte in corsa frenetica con la vita. Nell’allestimento gli umidi canali di Venezia divengono le incandescenti filiere delle catene di montaggio, mentre le strade di Cipro si trasformano in un reticolato di viali, piazze, sottopassaggi, sale di cinematografo, case e negozi della Milano fra la fine del boom economico e gli anni di piombo.

Il contesto sociale fa da cornice al conflitto teatrale, scaturito dalla conquista di una posizione per merito, privilegio o cieco arrivismo. In questo panorama, Desdemona è la classica giovane ragazza di buona famiglia, appena diplomata in un collegio svizzero. È bella e sensuale, un po’ ingenua ed è l’amatissima figlia unica del Commendator Brambilla, uomo gaudente, proprietario di una fabbrica di inquietanti manichini dove lavora Moro, emigrato napoletano, valentissimo operaio, muto per le conseguenze traumatiche di un atto d’eroismo. Desdemona si innamora di Moro per questa sua unicità e attorno ai due amanti si muovono gli altri artefici degli eventi: Jago, l’infido compaesano di Moro, prima collega e poi sottoposto, artefice per bramosia di potere della subdola macchinazione; Emilia, lugubre moglie di Jago e inconsapevole complice degli inganni del marito; Cassiolo, sciocco operaio di infimo ordine e pedina essenziale nelle mani di Jago. La trama shakespeariana si adagia sui personaggi, deformata dal filtro parossistico della commedia sexy anni ’70. Tali alterazioni tipiche del contesto storico e sociale di oltre quarant’anni fa costituiscono le linee essenziali di questa riscrittura scenica. Un ruolo determinante nello spettacolo è giocato anche della musica, quasi sempre presente nelle scene, con  funzione di commento e di storicizzazione.

nella foto Luciano Saltarelli e Giovanna Giuliani

Nella foto Luciano Saltarelli e Giovanna Giuliani

Luca Sangiovanni (Moro) Rebecca Furfaro (Desdemona)
Luca Sangiovanni (Moro) Rebecca Furfaro (Desdemona)