Novità terapeutiche al terzo meeting di Pietrarsa

III convegno su infezioni osteoarticolari 21-10-16

21 ottobre 201621 ottobre 2016 scrivonapoli.it

“Il diapason, dispositivo medico tecnologico per la cura delle patologie ortopediche e di gestione del dolore che consente al paziente di effettuare terapia ambulatoriale e domiciliare, il fissatore esterno circolare ad attacco rapido, il Pico, sistema di gestione monouso delle incisioni chirurgiche per la terapia a pressione negativa, e l’unita’ terapeutica V.A.C.Ulta, leader nel campo della terapia a pressione negativa per le ferite”. Sono le novità terapeutiche assolute presentate oggi durante il terzo meeting su “Moderni Orientamenti nella Diagnosi e Terapia delle Infezioni Osteoarticolari”, organizzato dal reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale San Gennaro di Napoli, svoltosi oggi a Pietrarsa (Na).

“Le infezioni non sono solo quelle delle ossa, ma anche quelle dell’addome, quelle vascolari, e che riguardano tutto l’organismo, motivo per il quale abbiamo coinvolto anche chirurghi generali, vascolari e del territorio, infettivologi, microbiologi, farmacisti ed epidemiologi per mettere in rete le esperienze dei diversi profili professionali”, ha affermato il prof. Ciro Pempinello, responsabile ambulatorio infezioni osteoarticolari del San Gennaro e presidente del congresso.

“Le novità presentate al convegno si affiancano a risonanza magnetica per la terapia delle ulcere cutanee, antibioticoterapia e trattamenti con cellule staminali”, ha aggiunto.

“Pur attenendoci a metodi che sono storici ed inviolabili, oggi gli strumenti che ci permettono di approcciarci al trattamento delle infezioni si sono evoluti. Abbiamo una fissazione esterna diventata piu’ accessibile e altamente affidabile e versatile nello stesso tempo – ha dichiarato il dott. Carlo Salomone, referente per la fissazione esterna del Mios, centro di riferimento regionale per le infezioni osteoarticolari presso l’Ospedale di Albenga -. Considerando l’Importanza del ruolo della fissazione esterna circolare nel campo delle infezioni osteoarticolari, abbiamo approfondito i vantaggi e l’evoluzione made in Italy apportate: attacco rapido, leggerezza del materiale, tempi rapidi di applicazione ed affidabilita’ superiore”

Nestore, la coppa della discordia

Giacomo Pascale (sindaco di Lacco Ameno)

E’ inaccettabile quanto è appena capitato al Museo archeologico di Pithecusae, a Lacco Ameno, e all’intera comunità dell’isola d’Ischia.Oggi, in tarda mattinata, è accaduto un fatto gravissimo: la Coppa di Nestore, gioiello d’arte e archeologia di inestimabile valore, oltre che fiore all’occhiello dell’intero patrimonio del Museo di Pithecusae, ci è stata letteralmente sottratta per 20 giorni (così ci è stato detto verbalmente).
Senza alcun tipo di preavviso, senza una ragione scientifica discussa o ragionata con l’ente locale all’interno di una fisiologica e corretta dialettica amministrativa e istituzionale, senza considerazione alcuna sugli effetti turistici in uno dei periodi (i ponti) in cui il polo museale registra da sempre numeri altissimi di visitatori.

L’Amministrazione di Lacco Ameno, questa Amministrazione, sotto il mio assessorato, per la prima volta dopo diversi anni, ha deciso di investire in maniera continua e ingente sulla cultura e sulla valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Per noi è del tutto inaccettabile che senza alcun tipo di confronto con l’Amministrazione e quindi con la Cittadinanza, la Soprintendenza abbia deciso di mandare i suoi tecnici e il servizio di trasporto a prelevare la Coppa per portarla ad una mostra a Baia. Un bene archeologico, come qualsiasi opera d’arte, non può essere trattato come fosse un pacco postale, su decisione estemporanea di un Ministro o di un Sovrintendente!!!
Un comportamento istituzionale arrogante e predatorio che priva, all’inizio della stagione turistica, del gioiello più prestigioso (e noto) del Museo archeologico di Pithecusae.
Un ospite che voglia visitare il Museo, ammirare il suo patrimonio artistico, che ha già prenotato un appuntamento per una visita guidata, lo troverà desolatamente privo del suo reperto più importante. Di quel simbolo della nostra cultura, della nostra storia e dell’identità del territorio che chiunque s’aspetterebbe di trovare negli spazi espositivi di Villa Arbusto.
Una testimonianza di eccezionale valore artistico e turistico riprodotto su migliaia di guide turistiche, dépliant pubblicitari, magazine, siti on line, che questa mattina ci è stato sottratto così, senza preavviso, comunicazione o confronto.
Siamo letteralmente esterrefatti (e indignati) da simili modalità, comportamenti e totale inosservanza di ogni regola di buon senso e fairplay politico/istituzionale.

La comunità di Lacco Ameno e gli isolani non sono gelosi della Coppa di Nestore.
O meglio, lo siamo molto, ma non abbiamo la pretesa di tenere sempre qui con noi la Coppa di Nestore.
Come è avvenuto in passato, con ben altre modalità, siamo stati orgogliosi di condividere esperienze di confronto con altre realtà, con interlocutori rispettosi del buon senso, del nostro lavoro e dei nostri sforzi, con un pubblico di appassionati di una delle evidenze archeologiche del mondo antico più cariche di forza e identità simbolica.

Ma non possiamo accettare quello che è successo oggi: la Coppa portata via, davanti agli occhi dei lavoratori del nostro Museo, da parte della Soprintendenza.
È un affronto politico, culturale, civile per tutta l’isola e chiediamo di indignarvi insieme a noi perché ciò che è accaduto è quanto di più scorretto e oltraggioso potesse accadere.

Non faremo un passo indietro, ridateci la Coppa di Nestore!

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