L’Odissea dell’Edenlandia sta per finire, si va verso la tanto attesa rinascita

La lunga storia del parco tematico più antico d’Europa inizia nel lontano 1965

Presso la Sala Giunta di Palazzo San Giacomo sono stati illustrati i progetti definitivi, coi relativi cronoprogrammi, per la riapertura di Edenlandia e dell’ex Cinodromo. Per il rilancio del parco divertimenti di Fuorigrotta che riaprirà nei prossimi mesi: 38 attrazioni, 15 punti ristoro, un PalaEden con 600 posti a sedere, aree commerciali e di intrattenimento. Saranno garantiti tutti i posti di lavoro ed è prevista l’assunzione di nuove figure professionali.

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Il rilancio della nuova Edenlandia è guidato dalla GCR Outsider, Holding del Gruppo Vorzillo, che fa capo ai fratelli Gianluca, Carlo e Roberta.
La GCR Outsider Holding ha cambiato le sorti del parco più grande del Sud Italia. 
Lo scorso 24 agosto 2017 Gianluca Vorzillo acquisisce, con l’advisoring della società Sixtema, la maggioranza assoluta della New Edenlandia Spa; ingresso che, con la condivisione degli altri soci, gli permette di diventare Amministratore Unico.
La storia del Parco Tematico più antico d’Europa inizia nel lontano 1965. Dopo anni di successi i riflettori, sull’ ampia area di 50 mila metri quadri nel quartiere di Fuorigrotta, si iniziano ad affievolire per un fallimento datato 2011, per una successiva riapertura e chiusura nel 2013 e per le tante promesse mancate sulla ennesima riapertura che era stata programmata già nel 2015.
Oggi, a soli 5 mesi dal cambio al vertice, la nuova compagine societaria ed il nuovo management, sta percorrendo la strada giusta per riaprire in breve tempo il Parco.
L’iter burocratico seguito per la prossima riapertura di Edenlandia vede già tutti i pareri favorevoli.
L’area dell’intrattenimento e del divertimento di Fuorigrotta gestita unicamente dalla New Edenlandia spa è di proprietà della Mostra d’Oltremare, società partecipata del Comune di Napoli.
Tra gli obiettivi della nuova società è contribuire alla riqualificazione di una zona importante della città, di restituire ai napoletani la gioia di giornate spensierate tra intrattenimento e giostre, di creare un indotto significativo che dia una spinta positiva all’economia e di risollevare l’aspetto occupazionale, non solo riconfermando tutti i posti di lavoro (della vecchia gestione) più di 50, ma assumendo anche altre figure professionali.
Così il cuore gioioso di Napoli si presenta con le sue 38 attrazioni (delle quali 13 restaurate e 15 nuove), 15 punti ristoro, il Teatro dei Piccoli, il PalaEden con i suoi 600 posti a sedere, Aree Commerciali e di Intrattenimento.
L’investimento economico per la riconsegna di un pezzo della città alla città è pari a circa 8 milioni di euro. L’area leisure farà nuovamente battere il cuore delle tante generazioni che l’hanno vissuta e che da troppo tempo la facevano vivere solo nei migliori ricordi e di quelle più giovani che invece non hanno ancora avuto la possibilità di respirarla.
Il cronoprogramma dei lavori rispecchia la tempistica stabilita.
Per quanto riguarda l’area adiacente l’Edenlandia denominata ex-cinodromo, i lavori inizieranno il giorno dopo l’apertura del Parco. La zona di circa 16 mila mq., sarà un ampliamento del parco giochi. Al suo interno verranno allestiti, un palazzetto dedicato ad attività ludico sportive, 3 attrazioni, le montagne russe, un parco avventura, ed un’area ludica per i bambini.

La Storia

Tutti i napoletani sono, più o meno, legati affettivamente all’Edenlandia, il parco giochi della città partenopea che per anni è stata il paese dei balocchi di numerosi bambini.

Quando fu realizzata la Mostra d’Oltremare, nel 1939, durante il regime fascista, si pensò anche ad uno spazio ampio per i bambini, nel quale collocare aree verdi e attrazioni per i più piccoli. Lo spazio adibito a parco giochi, pertanto, è quello che ha dato le radici all’Edenlandia, la quale fu costruita nel 1965. Gli archi gialli costruiti per delimitare la Mostra dal parco giochi (ingresso principale) e tuttora esistenti, prendono la forma di un’enorme lettera “M”, la “m” di Mussolini.

Dopo il secondo conflitto mondiale la struttura era stata devastata e il posto non era più agibile. Ad occuparsene fu il papà dell’Edenlandia, Oreste Rossotto; era vicino al mondo dei bambini e così attento ai loro fabbisogni; più volte visitò, nella sua vita, il parco Disneyland di Orlando negli Usa, e proprio il parco giochi americano fu la musa ispiratrice per la creazione di quello che sarebbe diventato il mondo delle favole napoletano, l’Edenlandia.

Con la creazione della “terra della felicità” Rossotto pose la città di Napoli sotto i riflettori internazionali, grazie ad un’idea rivoluzionaria che avrebbe, negli anni successivi, raggiunto sempre più successo. Negli anni ’70 l’Edenlandia era diventata un’attrazione turistica a livello internazionale.

Il prestigio partenopeo è protagonista nazionale fino all’apertura di Gardaland (1975), il luna park che sorse vicino le rive del lago di Garda e che, presto, diverrà il più attrattivo d’Italia. Oreste Rossotto, dalle origini piemontesi e innamorato dei bambini, riuscì a ideare dalle macerie una realtà fantastica per i più piccoli delle nostre terre, creando, inoltre, una struttura che ha significato molto nella produzione di posti di lavoro. Il successo dell’Edenlandia continuò fino al triste declino degli anni ’90 e il successivo fallimento del 2011.

L’Edenlandia, rimane sempre, per molte generazioni, il luogo dei sogni, dei colori e del sabato pomeriggio. Il luogo in cui, varcati i cancelli, ti accoglievano i desideri, oltre che all’odore delle graffe calde.